La toponomastica al femminile: rare le vie intitolate
Toponomastica femminile nasce nel 2012 con il principale obiettivo di diffondere la cultura di genere, dare visibilità alle donne che hanno contribuito, in tutti i campi, a migliorare la società, e interlocutrice preferita è la scuola perché è dalle giovani generazioni che deve nascere un’educazione paritaria. A Brescia le classi 2H e 3C del liceo «De André», sotto la guida di tre docenti e a partire dai dati del censimento di Toponomastica femminile, hanno realizzato il progetto, loro commissionato dall’Assessorato alla scuola e alle pari opportunità «Vie bresciane dedicate alle donne», un libretto guida alla toponomastica cittadina che raccoglie i nomi delle donne a cui sono intitolate le vie, di recente presentato in Loggia alla presenza del sindaco e dell’assessora alla Scuola e alle Pari opportunità. Toponomastica femminile - un’associazione apartitica, senza scopo di lucro, e iscritta all’Albo regionale delle associazioni e dei movimenti per le pari opportunità della Regione Lombardia - imposta ricerche, pubblica dati, collabora con istituzioni nazionali e locali, in particolare con le commissioni toponomastiche dei comuni italiani, associazioni, enti, centri e istituti di ricerca, e fa pressioni su ogni singolo territorio affinché strade, giardini e luoghi urbani in senso lato siano dedicati alle donne per compensare l’evidente sessismo che caratterizza l’attuale odonomastica in Italia. Esemplare in tal senso il caso del comune di Bedizzole, recentemente salito agli onori delle cronache nazionali per non avere nessuna via dedicata a una donna e l’iniziativa promossa a marzo di quest’anno dalla locale commissione per le Pari Opportunità che ha indetto un concorso per rimediare alla totale invisibilità delle donne nelle vie del paese. Secondo il censimento nazionale condotto da Toponomastica femminile, solo il 4% di tutte le strade italiane è dedicato alle donne, a fronte del 40% circa di intitolazioni dedicate a uomini. A Brescia, per esempio, su 1656 intitolazioni di strade, piazze e giardini solo 36 sono dedicate a donne, mentre 744 sono dedicate a uomini. E proprio a Brescia sarà dedicata la prossima guida di genere di Toponomastica femminile, la cui uscita è prevista per la fine dell’anno, alcuni itinerari cittadini sulle tracce delle donne che qui sono vissute e hanno operato, per dare loro visibilità. L’assenza di tracce femminili porta infatti a riproporre stereotipi di genere largamente superati dalla reale dinamica sociale. Attraverso inclusioni ed esclusioni dalla memoria collettiva, le targhe stradali sono in grado di far riemergere storie rimosse e contribuiscono ad aprire gli orizzonti a nuove generazioni alla ricerca di una propria identità. Riportando a galla il vissuto e l’agito delle donne si combattono quindi stereotipi ancora diffusi e violenze, le più gravi di queste ultime purtroppo quotidiano oggetto di cronaca. A tal fine utile strumento risultano anche le commissioni toponomastiche comunali, di cui ancora Brescia è priva, e si richiede pertanto l’impegno alle candidate e ai candidati alle prossime elezioni amministrative l’impegno alla costituzione di una commissione toponomastica nel comune di Brescia.
// Claudia SpezialiReferente di Toponomastica femminile per la Provincia di Brescia
Maria Pia Ercolini
Presidente nazionale di Toponomastica femminile
Il tema è di interesse, oltre che di attualità: la memoria collettiva si crea anche attraverso simboli e richiami di uso popolare, come nella toponomastica. Nel pubblicare integralmente la vostra lettera-appello per alimentare riflessione e dibattito, ci riserviamo di «girare» direttamente la vostra proposta ai candidati sindaco per la Loggia, all’interno degli spazi che il nostro giornale riserva a «il candidato risponde». (n.v.)
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