La ricetta dell’auto perfetta non c’è (ma qualcosa si sa)

Lettere al direttore
AA
Ho acquistato la prima elettrica nel 1997 poi, per la mia azienda, ne ho acquistate altre 4, più 2 ibride. Ho abbastanza esperienza per affermare che il futuro è dell’auto ibrida e non elettrica. La full electric va bene solo per città e brevi tragitti nei dintorni vicini. Troppi problemi ed imprevedibili imprevisti per fidarsi ad affrontare viaggi un po’ lunghi. Occorre un G 20 che imponga l’obbligo (in tutto il mondo) di tarare le ibride in modo tale che, alle basse velocità dei centri urbani, debbano circolare solo ed esclusivamente in elettrico. In tal modo nei sempre più frequenti ingorghi stradali circoleremo quasi tutti solo in elettrico, senza più avvelenarci i polmoni.
Comunque la nuova tecnologia serve per non avere tubi di scappamento che inquinano così da vicino i nostri polmoni, quelli dei pedoni, dei ciclisti, per non parlare dei bambini nei passeggini.
Alberto Triboldi
Caro Alberto,
parliamo di auto, ma l’impressione è di essere tutti sulla stessa barca: quella dell’incertezza, della confusione, delle mille informazioni che frullano in testa senza comprendere cos’è giusto o sbagliato. Perciò invidiamo molto le sue certezze e pure quelle - calcolatrici in mano - delle lettere che seguono.
Di certo quello dell’auto è paradigma di un processo più ampio e che attiene il «cambiamento». Una condizione non più episodica, bensì continua, a cui le generazioni dai quarant’anni in su sono poco abituate, mentre coloro con meno di trent’anni soffrono meno, avendo imparato nella società liquida a stare a galla fin dal principio.
Premesso questo, qualche certezza l’abbiamo e la condividiamo.
1) Inquinare meno non è scelta, bensì un obbligo. 2) La ricetta giusta non è stata ancora trovata e siamo nella fase per cui si procede per tentativi. 3) Una soluzione unica non esiste, ciascuno deve comprendere bene quali sono le proprie esigenze e comprare il tipo di auto che più le soddisfa. 4) Se continuiamo a pensare all’auto del futuro con le caratteristiche di performance, di costo, di rifornimento a cui siamo stati abituati in passato, resteremo sempre delusi. 5) Le imposizioni dall’alto servono, la cultura di più. 6) Qualunque sia la meta e il mezzo, importante è fare buon viaggio. (g. bar.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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