La raccomandata che non trova la giusta via
Ero convinto che, in questo grave momento di crisi occupazionale, chi ha la fortuna di avere un posto di lavoro, anche se precario o mal retribuito, facesse di tutto per conservarlo; purtroppo si apprezza quello che si ha solo quando si perde!
Dopo aver verificato l'esattezza dell'indirizzo del destinatario, ho inviato una lettera raccomandata a/r, contenente una costituzione di messa in mora. Dopo alcuni giorni la raccomandata mi è stata restituita con la dicitura "destinatario sconosciuto". Convinto di una defezione di Poste Italiane, ho ricontrollato la correttezza dell'indirizzo e inviato una nuova raccomandata; anche questa mi viene restituita con la dicitura "destinatario sconosciuto". Mi reco all'indirizzo indicato nella raccomandata e, in loco, fotografo, la cassetta delle lettere che riporta a chiare lettere nome e cognome del destinatario della raccomandata. Per ulteriore sicurezza chiedo all'ufficio anagrafico il rilascio del certificato di residenza del destinatario e da questo risulta che l'indirizzo indicato sulla raccomandata è corretto. Formulo due ipotesi: o si tratta di una omissione abituale del portalettere o di una presunta compiacenza del portalettere in favore del destinatario.
Mentre rifletto sul da farsi, incrocio il portalettere di zona e chiedo spiegazioni; mi risponde che le raccomandate vengono recapitate da un altro incaricato e mi indirizza al centro di smistamento di Poste italiane di via Dalmazia. Alle Poste di via Dalmazia l'accesso ai privati è precluso, ma trovo chi mi consiglia di rivolgermi ad un servizio privato (del quale mi si rilascia il numero) e con la spesa di 15,00 euro potrò essere sicuro che il recapito avverrà. Sbalordito, mi presento al responsabile dell'Ufficio operativo gestionale di Poste Italiane di via L. Gambara e presento il reclamo e la documentazione che comprova la veridicità di quanto contestato. Rimane incredulo, ma davanti alle prove fornite, mi presta assistenza per l'invio di una terza raccomandata con le scuse per quanto accaduto, mi assicura che prenderà severi provvedimenti nei confronti dei responsabili e mi garantisce che qualora anche questa raccomandata non venga ritirata, seguirà l'iter dell'avvenuta giacenza, come previsto dalla Carta dei Servizi di P.I.
Spero che tutto si concluda nel migliore dei modi, anche se avverto un velato senso di colpa e mi chiedo cosa avverrà al portalettere inadempiente; mi consola pensare che un'altra persona volenterosa, in cerca di lavoro, forse, prenderà il suo posto.
Roberto Marchina
Brescia
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato