La polizia, le multe tra casse comunali e sicurezza stradale

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Voglio rubare pochi minuti di tempo a chi ogni giorno legge questa rubrica... il mio vuole essere uno sfogo prima di tutto contro me stesso che non ho rispettato i limiti di velocità, ma poi contro la scelta dell’amministrazione Comunale di Brescia di posizionare gli agenti di Polizia locale in via Serenissima che, come cecchini, aspettano l’auto da puntare, da fermare e da multare se supera i 50 km orari. Capisco la difficoltà dell’amministrazione municipale ma questa mi sembra proprio una scelta solo ed esclusivamente per fare cassa. La stessa situazione si può vedere spesso al mattino in via Triumplina con un’auto della Polizia locale posizionata mettendo nel mirino le vetture che vanno verso la Valtrompia e contemporaneamente un’altra pattuglia sul lato opposto per intercettare lavoratori che alle 8 del mattino stanno solo andando a lavorare. E che invece, se pizzicati dagli agenti, vedono andare in fumo in un minuto lo stipendio della giornata. Oltre ai punti patente. Ha senso tutto questo? È l’unico modo per il Comune per fare cassa? Non credo. Così lo Stato e in questo caso il Comune diventa nemico dei cittadini. In una guerra impari che ci rendi più poveri.

// G. B.
Brescia
Gentile lettore, e lo scriviamo a beneficio anche di molti altri che inviano lettere dello stesso tenore, far rispettare i limiti di velocità in aree urbane è uno dei compiti della Polizia locale, e, se qualche situazione potrebbe indurre a maliziosi retropensieri, non è contro i cittadini ma a beneficio della sicurezza stradale e incolumità dei cittadini stessi che l’amministrazione pubblica opera quando vigila sul rispetto del Codice della Strada. Ognuno, per quel che gli compete, deve fare la sua parte. Dopo di che non è soltanto a colpi di multe che si possono rendere più sicure le strade per i diversi tipi di utenti delle stesse (automobilisti, ciclisti, pedoni...), specialmente quelle che hanno l’obiettivo di rendere più fluido (non: più veloce) il traffico in entrata e uscita dalla città. (g.c.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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