La nostra pallavolo una sfida fatta di amicizia
Vorrei approfittare di questo spazio per fare una riflessione sull’importanza che la nostra società attribuisce ai diversi sport. Sono parte di un bellissimo gruppo di pallavolo femminile, la Promos Polisportiva Caino. Da poco si è concluso il campionato provinciale di terza divisione, il nostro posizionamento a metà classifica è di tutto rispetto, per una squadra giovane, che si è creata a settembre dall’unione di alcune giovanissime ed alcune, come me, un po’ meno che dopo anni di stop hanno deciso di riprovarci, grazie alla passione di Chicca, il nostro collante, alla pazienza del nostro coach Mario e alla «follia» lungimirante del nostro Sponsor Carlo, che ha sempre creduto in noi. Inizialmente, l’unico obiettivo era: divertirsi o come piace pensare a noi vecchiotte, rassodarci, ma dopo le prime partite in cui la paura regnava sovrana sui volti e nei nostri cuori, pian piano siamo riuscite a tirar fuori la grinta, la passione e la caparbietà che hanno aiutato a creare un gruppo vincente, che ha dimostrato di avere i numeri, non solo sulle maglie. Le soddisfazioni sono iniziate ad arrivare, abbiamo vinto delle partite che pensavamo impossibili grazie alla coesione del nostro gruppo, grazie al lavoro di squadra. La nostra forza è stata riuscire a diventare amiche, confidenti, spalle e alibi l’una dell’altra e l’una per l’altra, la nostra unica debolezza è quella di essere un gruppo risicato di sole otto guerriere, purtroppo «umane» e soggette agli acciacchi, almeno per quanto riguarda me. In quest’anno pallavolistico abbiamo fatto troppe cene «di pallavolo», passato troppo tempo sotto la doccia a cantare e urlare, ridere e scherzare dopo una vittoria ma ancor di più dopo una sconfitta. Il sorriso ha sempre animato i nostri allenamenti e le nostre partite. Siamo davvero un bel gruppo, abbiamo dei supporter fantastici, a cui abbiamo cercato di dare emozioni e che ci hanno dato tanto. Tutto questo per farvi capire come noi, viviamo la pallavolo, per farvi capire quanto può essere importante praticare uno sport, anche se solo a livello amatoriale. Da qui parte la mia riflessione, il vostro giornale non ha mai dato spazio alla nostra categoria, avete pubblicato tantissime notizie sul calcio, con fotografie, articoli e classifiche di tutti i campionati provinciali. Sulla pallavolo di «bassa categoria» come noi, nulla. Recentemente ho saputo che «L’Azzurra Volley», una squadra di serie D, a fine campionato, ha comunicato che dopo tanti anni di vittorie, è stata costretta a ritirarsi per mancanza di fondi, così come il «Modena» una squadra di serie A1. I sogni di queste ragazze sono stati infranti, perché in questo periodo di crisi, gli sponsor hanno deciso che fosse meglio puntare su uno sport «più importante». Avete mai guardato una partita di pallavolo? Avete mai provato l’emozione di veder «murare» la squadra avversaria, o vedere «l’ace» della vostra giocatrice preferita? Avete mai visto la grinta negli occhi delle ragazze che fanno mille sacrifici per riuscire a vincere un set? Oppure la passione che anima gli allenatori, o i vice, o i supporter, che al nostro livello, gratuitamente sprecano ore e ore del loro tempo per darci la possibilità di continuare a sognare? Ecco, provate a guardare una partita, o a parlare con una nostalgica come me, che non smetterà mai di sognare e di credere che uno sport così, non sarà mai meno importante di null’altro al mondo e che crede fortemente che la pallavolo meriterebbe uno spazio molto più ampio di quello che la nostra società le riserva. «Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune, può raggiungere l’impossibile». Quindi, se qualcuna di voi crede che la mia riflessione sia corretta, o se semplicemente ha voglia di diventare parte del nostro gruppo, come giocatrice, supporter, dirigente o qualsiasi cosa possibile, deve solamente venire a Caino, cercare «Le Gabbianelle» e prepararsi a raggiungere l’impossibile. Perché adesso è questo a cui miriamo. Facciamo sì che la pallavolo sia riconosciuta con l’importanza che le compete, perché lo sport è sempre sport, a qualsiasi livello o categoria, sia che si tratti di tirare una palla con i piedi, sia con le mani o che la si colpisca con una mazza, lo sport è uno stile di vita e come tale dev’essere aiutato a sopravvivere alla crisi.
Alessandra Ferrami
Caino
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