La natura trionfa sopra le guerre e i mali dell’uomo

Nella mia ormai lunga esperienza ho girato valli e monti bresciani imbattendomi in meraviglie e sorprese che in certi casi mi hanno portato in dimensioni nuove. Parlo ad esempio dell’imponente e maestoso Corno dei Tre Signori (3364 m) che domina il passo Gavia. La bellezza e la solitudine di questa zona ci manda incontro la storia poiché fu avamposto della grande guerra, come i numerosi e visibili reperti bellici testimoniano. Qui combatterono valorosamente gli Alpini, una guerra che si sarebbe potuta evitare contrattando con l’Austria la nostra neutralità, prevista dalla Triplice alleanza, per ottenere Trento e Trieste senza colpo ferire. Il governo supportato da coloro che volevano la guerra patriottica, Mussolini ed il vate D’Annunzio, preferì quella portando a casa 600.000 morti. Tutto ciò contrasta con la serenità che vi si respira oggi con le valli allietate da branchi di camosci e folti gruppi di pernici che vivono indisturbati nel parco dello Stelvio e ci fa sperare in un futuro migliore anche se i venti di guerra spirano troppo vigorosi.
Gian Marco SabbadiniCorzano
Caro Gian Marco, quella pace, quella serenità, l’ha fatta respirare anche a noi, infondendoci due sentimenti: speranza e fiducia. Fiducia, ricordandoci che nell’infinita ruota della vita, ad ogni notte segue sempre un’alba. Per quanto profonde siano le ferite inflitte, la natura una ad una le rimargina. Speranza, per quei lembi di terra teatro di violenza assurda. Come pini mugo e faggi hanno reso di nuovo verdi le vallate sventrate dalla prima guerra mondiale, «verrà un giorno» nel quale ulivi e carrubi avranno dimora in una terra finalmente pacificata. (g. bar.)
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