La mostra Kenopsia mi ha fatto scoprire anche lady Montagu

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Abbiamo avuto la fortuna di poter visitare la mostra «Kenopsia» Dialoghi aperti tra sei artisti e un palazzo, in piazza del Foro. La mostra è stata interessante, ma più ancora coinvolgente il racconto della guida, una ragazza che ci ha portato tra le stanze cadenti di Casa Palazzi, in cui sei giovanissimi artisti hanno posto le loro istallazioni, richiami di significato, originali, ben illustrati, che hanno trasmesso con creatività messaggi che fanno riflettere. Sono Giovanni Rossi, con «Ma le idee sopravvivono?», Valentina Regola «Porta a qualcosa», Valery Franzelli «Mia cara bambina», Duccio Guarneri «14 4553880 1022593», Nicole Bolpagni «Unliving room» e Stefano Rivoli «Ikon Xl». Tuttavia le vicende raccontate dalla guida hanno avvolto di fascino il percorso, traducendo il legame con la storia delle persone che nel tempo hanno occupato l’edificio. Così abbiamo scoperto le tristi disavventure di una giovane e affascinante donna, come lady Mary Wortley Montagu che ha vissuto qualche anno nel palazzo. Raggirata da un seduttore truffatore, il conte Ugolino Palazzi, nonostante gli imbrogli a suo danno, la segregazione subita, la depressione, ha saputo reagire con forza, portare a compimento la realizzazione di progetti culturali. Era già stata pioniera delle prime vaccinazioni contro il vaiolo. Poiché il fratello di lady Montagu era morto di vaiolo nel 1713 e lei stessa, giovane molto bella, era stata deturpata dal vaiolo nel 1715, voleva che i suoi figli ne fossero risparmiati. Così nel marzo del 1718 fece inoculare a Costantinopoli suo figlio di quasi cinque anni, Edward, con l’aiuto del chirurgo dell’ambasciata Charles Maitland. Nell’aprile del 1721, quando un’epidemia di vaiolo colpì l’Inghilterra, fece inoculare dal dottor Maitland sua figlia e rese pubblico l’evento, che fu la prima vaiolizzazione operata in Gran Bretagna. Cercando ulteriori notizie su lady Mary abbiamo scoperto che il Parini dedica un’ode alla vaccinazione contro il vaiolo, citando lady Montagu esplicitamente. La lettura dell’ode è molto intrigante: vi si intravedono vicende attuali. La pandemia, le paure, le resistenze, le perplessità, le posizioni rigide, la non conoscenza. Ci ricorda quanto poco, già allora, contasse la pionieristica «ragione» di fronte alle posizioni dei «no vax» dell’epoca. Lady Montagu, una scoperta che vitalizza.

// Maria Grazia Pesci
Cellatica

Gentile lettrice, le vie della conoscenza sono infinite... quando si è mossi dalla curiosità intellettuale e quando si incrociano poi le giuste guide. L’«avventura», cresciuta sui passi di una visita all’esposizione di giovanissimi artisti dell’Accademia di SantaGiulia, attesta quante «perle» si celino dentro gli scrigni storici di questa nostra città: non c’è che dire, è un incoraggiamento per andarvi in cerca. Detto questo, è davvero apprezzabile anche la vitalistica «lezione» su e di lady Montagu, pioniera del vaccino anti-vaiolo, a chiudere il cerchio di un inatteso e originale incrocio tra presente e passato. (g.c.)

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