La mensa scolastica (che è inclusiva) esclude l’assistente

AA
Lavoro come Assistente ad personam presso la scuola primaria di Pontevico. La disturbo per una questione che mi riguarda e che si protrae ormai da anni senza trovare soluzione. L’anno scorso ho iniziato a fare un giorno di mensa alla settimana col bambino che seguo a scuola. Ingenuamente pensavo di poter usufruire del pasto, come le insegnanti, ritenendo ininfluente la quantità di cibo a me riservata rispetto all’enorme quantità che tutti i giorni viene buttata in quanto avanzata dai bambini: purtroppo non è stato così. La mensa seguente mi sono quindi portata del cibo da casa (un panino), ma in malomodo la collaboratrice responsabile della mensa mi ha detto che se avessi voluto mangiare il mio panino, portato dall’esterno, avrei dovuto mangiarlo «fuori dalla porta» in quanto, per motivi legati alla Haccp, nessun tipo di cibo cucinato o preparato esternamente poteva essere introdotto in sala mensa; rientrati a scuola ho quindi finito il mio semplice pasto in cinque minuti in bidelleria. Sbalordita dall’accaduto ho cercato di approfondire la questione con chi avrebbe potuto saperne di più e dopo aver ricevuto consigli a dir poco ridicoli e fuori luogo (vai in bagno 10 minuti e ti mangi il tuo panino) ho raccontato il fatto all’insegnante referente della commissione mensa che ha sottoposto il problema durante l’incontro con il Comune; la risposta ufficiale dell’assessore è stata che non ci sono fondi sufficienti per pagare il pasto a tutte le assistenti. Per trovare quindi un punto di incontro il Comune, in accordo con la cooperativa che gestisce i pasti, ci ha autorizzate a poter consumare il nostro pranzo, portato dall’esterno, in refettorio (alla faccia della Haccp). Questo accadeva lo scorso anno. A settembre ho iniziato a fare due giorni di mensa e considerando altamente diseducativo e assolutamente non inclusivo nei confronti dei bambini il fatto di dover mangiare altro rispetto a quanto previsto dal menù della mensa, tramite la cooperativa per cui lavoro, abbiamo risottoposto la questione al comune: abbiamo chiesto addirittura di pagarci personalmente il pasto (ribadisco nonostante l’enorme quantità di cibo avanzato ogni giorno): proposta negata senza motivazione. Esasperata da questa situazione assurda e per fare in modo che tutti i genitori ne vengano a conoscenza, oggi mi sono presentata in mensa con una coloratissima box contenente cibo consegnatomi dal Mc Donald: le lascio immaginare le facce dei bambini! Domani opterò per pizza e coca cola. Noi Adp (assistenti ad personam) ci adoperiamo per l’inclusione, ma siamo le prime escluse.
Katia Cigolini
Abbiamo capito bene? Chi viene incaricata - e retribuita - per favorire l’inclusione di un bambino in classe, viene esclusa dalla mensa scolastica. E quando viene accolta, deve essere comunque «diversa». Alla faccia delle regole uguali per tutti, principio cardine di ogni percorso educativo. Neppure la disponibilità a pagarsi di tasca propria il cibo distribuito in mensa risolve la questione. In che mondo viviamo? Se è vero che burocrazia, protocolli vari e Haccp (nessuno si spaventi, non è una malattia infettiva, ma solo un vademecum per il controllo della qualità alimentare) non ci faranno morire di fame, è altrettanto vero che a morire sembra essere il buonsenso. Senza aprire il capitolo sprechi, diseducativo oltre che insensato pure quello… Dobbiamo proprio rassegnarci? Poveri ragazzi. Poveri tutti noi! (n.v.)
Katia Cigolini
Abbiamo capito bene? Chi viene incaricata - e retribuita - per favorire l’inclusione di un bambino in classe, viene esclusa dalla mensa scolastica. E quando viene accolta, deve essere comunque «diversa». Alla faccia delle regole uguali per tutti, principio cardine di ogni percorso educativo. Neppure la disponibilità a pagarsi di tasca propria il cibo distribuito in mensa risolve la questione. In che mondo viviamo? Se è vero che burocrazia, protocolli vari e Haccp (nessuno si spaventi, non è una malattia infettiva, ma solo un vademecum per il controllo della qualità alimentare) non ci faranno morire di fame, è altrettanto vero che a morire sembra essere il buonsenso. Senza aprire il capitolo sprechi, diseducativo oltre che insensato pure quello… Dobbiamo proprio rassegnarci? Poveri ragazzi. Poveri tutti noi! (n.v.)
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