La malgestita movida nei quartieri
Leggo sempre con piacere il vostro giornale e ormai le lettere sulla spinosa questione movida sono un appuntamento fisso. Mi trovo a ripensare che la questione movida non è solo spinosa, ma ormai annosa... Infatti i concittadini della zona Carmine paiono aver scoperto purtroppo solo ora quanto i loro pari della zona Arnaldo - Tosio - Trieste già da anni sopportano! Infatti un problema non viene mai tanto accolto finché non incombe sulla propria «pace» e serenità. E purtroppo non riesco nemmeno a consolarmi con il motto «mal comune... mezzo gaudio», ma del motto salverei il «mal comune»: nel senso di come il Comune abbia da sempre favorito la nascita di locali notturni fuori controllo, compiacendo i commercianti con la scusa della rinascita della città, fregandosene bellamente dei residenti. Perché fiumi di parole sono state spese dagli assessori pro movida, ma in realtà di miglioramenti non ce ne sono stati, né ce ne saranno... nonostante esposti, lamentele al comando dei vigili, e quanto per legge i residenti abbiano a fare per tentare di tutelarsi, tutto cade nel nulla. E non è una idea della sottoscritta ma la realtà osservabile in piazza Arnaldo e zone contigue dove giovedì,venerdì e sabato tutto è uguale da anni. Un’imperterrita ressa, calca umana vociante, urlante, che molla le auto in tripla fila per far sfoggio del macchinone, allo status simbol del quale non corrisponde ahimé nessuna eleganza dei modi, siamo invasi da un’orda di giovinastri e post-giovinastri di male maniere, sguaiati, che mollano bicchieri ovunque, lasciano ricordo di sé come gli amici a 4 zampe (ma molto meno simpatici) su portoni e dietro ai cassonetti della spazzatura, e ciò che è peggio e desolante, capisci che dietro a tanto baccano, c’è un oceano di vuoto, il silenzio assordante dell’imbecillità. Peccato che tale silenzio non sia fruibile, ma ci si debba rassegnare a tutto il resto!
Lettera firmata
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