La «Maestra Silvia» che in aula porta sorrisi e serietà

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Si chiama Silvia e fa la maestra elementare. Ha un’età che sicuramente comincia per due ed è bella come ogni bambina sogna di diventare, si intende di calcio come ogni maschio sogna di sapere. I nostri figli sono nati quando lei era ancora adolescente e forse per questo è così empatica e comprensiva con loro. È maestra ma ancora un po’ studentessa; pochi mesi fa ha passato (brillantemente) l’esame per avere il posto di ruolo. Ha occhi bellissimi che fanno innamorare tutti i maschi della 4B (forse anche quelli della 4A)... Guarda ogni bambino in modo unico, come unico è ogni bambino, e loro si sentono speciali con quello sguardo che li conosce, li capisce, li incoraggia donandogli autostima e fiducia in sé. È giocherellona, ma con un’occhiata riporta il silenzio in classe e sa farsi rispettare nonostante la giovane età. Il bambino più disordinato della classe, sul quaderno di italiano, è diventato ordinato, quasi a volerle offrire il suo sforzo per avere un’altra sua carezza, come per donare un fiore alla sua principessa. È la figlia ideale che ogni mamma vorrebbe avere, la collega disponibile e volonterosa che sogna ogni insegnante, il jolly vincente che ha giocato la Preside per far risorgere l’italiano in una classe di bambini devastata dalle interruzioni Covid ...e non solo da quelle! Ha saputo accompagnare per mano i nostri bambini tra coniugazioni dei verbi e preposizioni articolate recuperando le enormi falle degli anni precedenti senza appesantirli, con gioia, metodo e naturalezza. Dimostra l’esperienza di una veterana ma con la freschezza della sua giovane età, è tranquilla, carismatica, corretta al punto giusto... è la maestra che ogni alunno meriterebbe di avere! Alla maestra Silvia oggi vogliamo essere noi a dare la promozione, con il massimo dei voti e la lode! Alla scuola italiana gli auguri perché 10, 100, 1000 «Maestre Silvia» portino avanti la missione di crescere le donne e gli uomini di domani con la sua stessa passione, per meritocrazia. Ai 45 bambini delle nostre classi l’augurio che Silvia ci tenga per mano anche in quinta, al di là dei meccanismi ministeriali di assegnazione delle cattedre, che noi non conosciamo. Un grazie colmo di riconoscenza a Maestra Silvia, un appello - se qualcuno può fare qualcosa - perché il dodici settembre la ritroviamo seduta in cattedra per accompagnarci verso la scuola secondaria con il suo sorriso. Non è che lo vogliamo, ne abbiamo proprio bisogno!

// Una mamma
(sicura di interpretare il pensiero degli altri 89 genitori)
Gentile lettrice, siamo ormai agli sgoccioli di questo anno scolastico. E queste parole di elogio suonano come un giusto riconoscimento della gratitudine che non solo lei ma tutti dobbiamo alla maestra Silvia e alle tante altre e ai tanti altri insegnanti che come Silvia ancora credono ed esercitano con passione e con dedizione la loro professione, costruendo relazioni educative positive con i ragazzi e con le famiglie. Sappiamo che la scuola è uno dei grandi malati del sistema Italia e che la via della «guarigione» (leggesi: riforma), oltre che lunga, è da sempre complicata. Ma dobbiamo anche sapere che nel frattempo questa scuola ha la fortuna di poter contare ancora su «anticorpi» come le Maestre Silvie. Insegnanti che, sapendo accompagnare con amore e con competenza i percorsi di formazione degli allievi, provano a salvare i loro ragazzi dal possibile naufragio educativo che incombe nelle more dell’attesa...(g.c.)

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