La Geriatria da Gussago a Montichiari
Seguo da tempo la vicenda del trasferimento della Riabilitazione Cardiologica e soprattutto della Geriatria da Gussago a Gardone VT e Montichiari. Condivido per la Geriatria le osservazioni della sig.ra Tretti, Presidente dell’Associazione dei Malati. Non poche e non di poco conto le conseguenze dell’operazione. Tanto per cominciare si conclude un’utile collaborazione pluridecennale tra Civile ed O.P. Richiedei senza che la Regione Lombardia abbia saputo e soprattutto voluto attivare per tempo quelle proposte alternative (Riabilitazione Alcoologica, POT, progetto polo geriatrico a Gussago dal PS del Civile e/o dai reparti, ecc...) per mantenere operativa la struttura che è sempre stata molto apprezzata dai malati e dagli operatori. Tutti sappiamo che questa mancanza da parte della Regione rischia, infatti, di costare il posto di lavoro ad oltre 60 dipendenti, ma soprattutto crea nuovi disagi nell’assistenza ai malati anziani ed in particolare ai cronici. Già sappiamo le difficoltà determinate da un insufficiente numero di letti attivi negli ospedali per far fronte alle riacutizzazioni (molti letti accreditati non sono attivi per fare economia) e dalla mancanza poi di strutture specifiche per i cronici, diciamo, meno gravi. Lo spostamento da Gussago a Montichiari è solo uno spostamento e non migliora la situazione perché non prevede un aumento della ricettività per i malati cronici (riacutizzati o da riabilitare) per i quali, al contrario, la struttura di Gussago o una nuova ulteriore struttura (vedi POT o gestore di patologie croniche come previsto dalla recente delibera regionale) sarebbe stata un’ottima soluzione lasciando al Civile il compito principale di gestire le acuzie. Non dimentichiamo, inoltre, che il «Civile» soffre di una grave carenza di personale medico ed infermieristico per l’assistenza agli acuti e non è organizzato per l’assistenza ai malati cronici. Si può capire che il «Civile» voglia utilizzare i propri spazi a Montichiari, ma questa decisione peggiora di fatto la situazione in quanto non sviluppa la domanda di assistenza dei cronici (ed anziani come li chiama il dott. Belleri) e, peggio, li disloca più lontani dalla città con inevitabili disagi per pazienti e parenti, sommando, quindi, disagi a disagi. È l’ennesimo esempio che dimostra come siano più importanti le ragioni dell’apparto politico-amministrativo rispetto a quelle dei cittadini e dei lavoratori. Mi pare, inoltre, contradditorio, alla luce delle nuove proposte regionali, smantellare le attività in atto nella sede di Gussago che, a nostro avviso, sarebbe un «gestore» ideale per quelle patologie croniche la cui assistenza, tolta ai Medici di famiglia, si vorrebbe portare nelle strutture pubbliche e private. Abbiamo letto una recente intervista rilasciata dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia sulle modalità della presa in carico dei cronici che dimostra una grave inconsapevolezza di come può essere gestita la loro assistenza ed una grande confusione di come si vorrebbe riorganizzare il nuovo modello del Sistema Sanitario lombardo tutto incentrato sulla gestione delle cronicità. Nel caso di Gussago abbiamo un polo riabilitativo-geriatrico sul territorio e lo vogliamo smantellare.
// Cav. Dott. Francesco FalsettiPresidente UMI Brescia
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