La gentilezza potrebbe migliorare la vita

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Il 13 novembre è stata definita la «giornata della gentilezza». Nei giorni successivi ho riflettuto e osservato me stessa e chi mi vive vicino. Spesso infatti, per fretta, distrazione, pensieri e preoccupazioni che occupano la mente, non diamo la giusta importanza a ciò che potrebbe migliorare il nostro umore e di conseguenza la nostra vita. Nel mio caso, ho avuto la conferma di essere fortunata: incontro ogni giorno qualcuno che mi rivolge gesti gentili, a volte proprio piccole cose, ma che bastano a fare la differenza, fanno alzare l’autostima, la felicità di vivere, malgrado i problemi. Penso anche che, in buona parte, dipenda da come io stessa mi pongo verso gli altri: sempre sorridente e, nel limite del possibile, disponibile. Non si può infatti solo pretendere gentilezza dagli altri, bisogna offrirne noi per primi. Essere gentili dovrebbe essere un modo spontaneo di rivolgersi agli altri, senza bisogno di creare una giornata per ricordarlo. Basta un sorriso, un saluto caloroso, una stretta di mano vigorosa, una telefonata ad una persona che non si sente da tempo o che non sta bene, una visita ad un anziano solo o ammalato... La gentilezza si può dimostrare anche dedicando un po’ del proprio tempo ad ascoltare chi ha bisogno di confidarsi, condividere emozioni, chiedere un consiglio: non servono tante parole, il silenzio rispettoso, un abbraccio, uno sguardo sincero e comprensivo... valgono spesso più di inutili discorsi e rende felice entrambi. Fare ogni giorno qualche piccolo gesto di gentilezza è utile a chi è timido, per uscire dal proprio guscio. Chiunque si comporta gentilmente è sereno, e inevitabilmente trasmette poi questa serenità agli altri. Per questo mi auguro che della gentilezza non ci si ricordi solo perché hanno «inventato» una giornata a tema, ma che diventi uno stile di vita che ci distingua in mezzo a tanta maleducazione e poco rispetto. Giusto insegnarla ai bambini, con l’esempio più che con noiose prediche, ma pure a molti adulti che la dimenticano troppe volte! Ornella Olfi Montichiari

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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