La foto con il medico musulmano è finita sui giornali giordani

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Mi pregio comunicare l’evoluzione avuta a seguito della pubblicazione della mia lettera del 16 u.s. in cui dicevo, tra l’altro, che essendo io cattolico ed il mio medico musulmano, tra di noi era nato il rispetto e che il fenomeno della riflessione è il vero nerbo per una pacifica convivenza dei popoli. Il contenuto doveva essere inteso come un invito a porre più attenzione alle norme riconosciute come regole di comportamento (v. art. 1 e 19 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo) e dell’art. 21 della nostra Costituzione. La nascita del rispetto trova tutta la sua veridicità nel succedersi di eventi al di sopra della umana capacità di volere e potere, come di seguito espongo. Il dott. Khrisat Tahsin ha tradotto in arabo la lettera del 16 ottobre pubblicandola su Facebook. Suo cugino, noto redattore del più importante giornale giordano, colpito dal contenuto, ha chiesto d’inviargli una foto fatta insieme a me per riportarla sulla stampa al fine d’informare il Paese sulla «sensibilità all’accoglienza» dimostrata dai cittadini bresciani anche se, per ora, come dicevano i latini, il futuro è «in mente Dei», nella mente di Dio.

// Gennaro Savastano
Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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