La difficile scelta tra opportunità, libertà e censura

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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na persona mentre di buonora stava andando in macchina al lavoro si trova davanti un orso che caracollava. Lo fotografa e, imprudentemente, la mette in «rete». Avrebbe dovuto sapere che tutto ciò che in «rete» cresce in maniera esponenziale. Dalla sua «foto» infatti è iniziato un «vespaio». Se chi ha visto l’ orso si fosse limitato a scrivere nella «rete»: «Mentre all’alba stavo andando al lavoro ho visto davanti a me un orso che caracollava, ho abbassato i fari, ho rallentato e ho atteso pazientemente che abbandonasse il mio percorso» non sarebbe nato il «vespaio» che conosciamo. Pochi, purtroppo, conoscono la regola aurea della comunicazione corretta: «Non tutto quello che si pensa va raccontato, non tutto quello che si racconta va scritto, non tutto ciò che si è scritto va pubblicato».
Francesco Zanatta

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aro Francesco,

se la regola della comunicazione è aurea, assai più opaca, dai bordi frastagliati, è quella dell’informazione, che pure dovrebbe rispondere soltanto a un criterio: vero o falso. Se un fatto è vero si pubblica, se è falso no.

Ora invece, con i social che amplificano tutto, basta uno spiffero per provocare bufera e di ogni ronzio si fa - come scrive lei - vespaio. Sarà dunque giusto ciò che suggerisce, scegliendo la via dell’opportunità, ma nel dubbio, da cittadini, non vogliamo arrenderci alla censura opportunistica né al silenzio. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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