La differenziata e il peccato di faciloneria
Sto seguendo attentamente da alcuni mesi le problematiche riguardanti la differenziata e mi sono convinto che il Comune di Brescia ha peccato di faciloneria, di improvvisazione e di negligenza lasciando ai singoli cittadini la soluzione ed i relativi costi delle carenze che scopro giorno dopo giorno anche dalle lettere pubblicate dal suo nonché mio giornale. Una domanda che credo si pongono migliaia di bresciani è che una rivoluzione epocale come la differenziata non può essere decisa da 30-40 persone del Consiglio comunale senza alcun contradditorio caricando notevoli costi diretti ed indotti a noi poveri cittadini/sudditi. Indire un referendum sarebbe stato un atto di matura democrazia. Vorrei rispondere al Dr. Prof. Panteghini assessore alle Risorse o assessore al Bilancio o entrambi che nella lettera pubblicata domenica 3 aprile dichiara che la Tari è aumentata mediamente del 6,09% (la mia del 9,55%) e che il prossimo passo sarà di ridurla nei prossimi anni senza precisare da quando. Visto che questo aumento scaturisce dal piano finanziario approvato dal Consiglio comunale e visto che un piano finanziario prevede tutti i costi aggiuntivi della differenziata ma anche tutti i ricavi ipotetici ma molto vicini alla realtà derivanti dalla vendita delle materie prime derivanti dal riciclo, la riduzione della Tari non può e non deve essere confinata nel limbo dei prossimi anni ma con la data approssimativa derivante dal piano finanziario. Anzi visto che si invoca sempre questa trasparenza sarebbe una buona idea pubblicare questo ormai famoso piano finanziario o riferire dove noi poveri cittadini possiamo chiederne una copia. Egregio professore faccio l’imprenditore da 45 anni nel settore dell’alluminio che ben conosce pure Lei per i suoi trascorsi imprenditoriali ed ogni anno ho sempre redatto bilanci di previsione ed a consuntivo e le varianti sul preventivo fatte le debite correzioni non mi hanno mai riservato sorprese. Credo proprio che anche il Comune di Brescia non abbia problemi in tal senso anche se condizionato dai partiti e dalla consolidata prassi politica di non dare niente per certo per potere fare tutto ed il contrario di tutto. Relativamente all’abolizione della Tasi sulla prima casa credo sia una decisione governativa e non di singoli Comuni. Diamo a Cesare quello che è di Cesare. Riassumendo, gli innumerevoli costi e svantaggi sono evidenze lapalissiane mentre non vedo i vantaggi. Non nominiamo sempre come beneficiario l’ambiente sempre richiamato a sproposito per giustificare certe operazioni più o meno politiche; in un’Italia che invia all’estero milioni di tonnellate di rifiuti con costi iperbolici, il richiamo all’ambiente ha l’amaro sapore di barzelletta. Pertanto calcolando il notevole incremento di costi, le problematiche innumerevoli operative (vedi i condomini), i problemi igienico-sanitari derivanti da migliaia di contenitori in balia per ore di cani, gatti e cristiani maleducati, definirei la differenziata come la «Corazzata Potemkin» di fantozziana memoria.
// Lettera firmataRiproduzione riservata © Giornale di Brescia
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