L’aiuto dei Gnutti per i centri diurni del FoBap (Anffas)

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«Ho il timore di qualche strumentalizzazione, ma l’opera è così bella che posso mettere in conto anche le strumentalizzazioni. Non si tratta di sostituirsi alle Autorità, ma di leggere la grande sofferenza che ci sta intorno». Chi parla è Emilio Gnutti, e siamo nel marzo 1999, un anno e mezzo prima della cerimonia di inaugurazione della nuova sede dei quattro centri diurni per persone con disabilità realizzati a S.Polo dalla FoBAP, la Fondazione «a marchio Anffas» che oggi gestisce numerosi altri servizi e progetti rivolti a persone con disabilità. In quell’anno c’erano ancora le lire, e la somma che mancava per far quadrare i conti della nuova sede dei quattro centri diurni era una cifra da brivido: 2 miliardi e 300 milioni. Sta di fatto che, in quel periodo, quei due miliardi (e rotti) pesavano, pesavano davvero, e si possono solo immaginare le «fantasie» che ci siamo fatti allora, in Anffas Brescia, per capire i mille modi per raccogliere una somma che pareva davvero favolosa. Una telefonata, un appuntamento presso la sede della società G.P. Finanziaria di Brescia in corso Zanardelli, poche parole oltre a quelle riportate all'inizio di questa lettera («Non mi sembra giusto che si debba fare la questua per un’opera come questa»), e in pochi minuti tutto lo scenario è cambiato. Gli autori di quel gesto straordinario sono Emilio Gnutti e sua moglie Ornella, da sempre amica e volontaria nei nostri servizi. E ogni giorno, arrivando nella sede di S. Polo i cui servizi diurni sono intitolati ai genitori Italo e Beatrice Gnutti, pensiamo che senza la loro generosità forse non ci sarebbe nulla Ed è per questo, con convinzione, che sentiamo la necessità di esprimere davvero la nostra contentezza per la conclusione della vicenda giudiziaria che per oltre dieci anni ha fortemente impegnato Chicco Gnutti per dimostrare, come hanno certificato i Giudici, che «il fatto non sussiste». Sono convinta che questa lettera farà storcere il naso a qualcuno. Il primo sarà proprio Chicco, perché, oggi come allora, avrei dovuto insistere, insistere molto per trovare il suo consenso a rendere pubblica la nostra riconoscenza e il grande piacere per l’esito della vicenda giudiziaria. // Maria Villa Allegri Presidente di Anffas Brescia Onlus e di Fobap OnlusData

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