Io tesserato Cgil, ma alla Camusso dico che voto Sì
Nelle scorse settimane ho ricevuto il periodico informativo della sezione pensionati della Cgil, ovvero della componente che rappresenta, senza alcun dubbio, la vera forza attuale di quello che è tuttora il maggiore sindacato italiano. Con grande stupore, alla lettura del giornalino, ho ravvisato come fosse messo in grande evidenza il sostegno del sindacato, e della segretaria generale Susanna Camusso, a favore del No referendario. Ritenendo da sempre il sindacato forza indipendente dalla politica - come peraltro costantemente sbandierato anche dai rappresentanti di vertice dello stesso - in qualità di storico iscritto, mi sono sentito talmente umiliato che, a caldo, avevo pensato di restituire la tessera. Dopo un momento di riflessione, tuttavia, ho preferito pensare a gente come Giovanni Tiberti, che da anni presiede il gruppo rezzatese dei pensionati Cgil, oppure ad Adriano Papa, e poi a Barbara del Caf, a Manuela ed altri che ora non ricordo; a tutte quelle persone, insomma, che quotidianamente portano avanti sul territorio, con dedizione e passione, un incarico di servizio puntuale, attento, generoso. Ho dunque deciso di soprassedere riguardo alla tessera: mi tengo disappunto e rammarico senza sbattere la classica porta. Mi auguro tuttavia che la signora Camusso abbia il tempo per rimediare a questo colossale errore. Intanto, sono sicuro che molti iscritti, come me, voteranno in totale libertà e senza condizionamenti per il Sì, contrariamente a quanto da lei indicato.
// Lanfranco MaffezzoniRezzato
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