Io i miei eroi li ho conosciuti negli ospedali
Scrivo al Giornale, del quale sono affezionato ed assiduo abbonato, per fare dei ringraziamenti. La mia storia: a settembre dell’anno scorso scopro di avere una patologia maligna alla gola, subisco due interventi ad ottobre e novembre, riesco a debellare il male ed entro a far parte della Grande (con la G maiuscola) famiglia dei tracheotomizzati. Da allora, la mia vita è cambiata: difficile dire se in meglio (ho comunque sconfitto il male), oppure in peggio (ho subito un’operazione invalidante), ma è cambiata. E mi permette ad ogni modo di essere qui, ora, per fare dei ringraziamenti. Innanzitutto al Dr. Paolo Valotti, del reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Sant’Anna di Brescia, che mi ha operato - dopo aver scoperto la patologia - e che tuttora mi segue nel percorso post-operatorio, con professionalità ed umanità. Un grazie con tutto il mio cuore all’ambulatorio di Foniatria dell’Ospedale Civile di Brescia, con le insegnanti Claudia e Marisa, che con l’aiuto di tutti i volontari, giorno dopo giorno, aiutano chi è nella mia situazione a ricostruire tutto un percorso di normalità, che il giorno dopo l’operazione sembra perso per sempre. Tante volte si sente parlare di eroi, spesso a sproposito: io i miei eroi li ho conosciuti, nascosti, umili, che fanno ciò che fanno con amore e dedizione, senza aspettarsi nulla in cambio. Sono un esempio di speranza, di stimolo, di incoraggiamento e di solidarietà nella sofferenza e nel disagio. E poi, un ringraziamento ai miei cari, che mi sono stati e mi sono sempre vicini, in particolare a mia moglie, che da 44 anni (domani, auguri!) mi sostiene e mi aiuta in ogni momento: in due semplici parole, mi ama, come io amo lei. Grazie.
// Bruno B.Ome
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