In Posta, costo ingiustificato dei bollettini

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Vorrei portare all’attenzione dei lettori alcune considerazioni sui bollettini postali. Quando si effettua un versamento attraverso un bollettino postale, si accredita del contante su un conto corrente postale ma non si è mai sentito che per versare soldi su un conto corrente di un’altra persona o ente, si debba pagare una quota. Poste italiane per versare contante su un conto corrente di un suo cliente, vuole un euro e trenta centesimi... ma perché? Che servizio offre poste italiane a chi effettua il versamento? Nessuno! Il servizio è casomai offerto a chi deve incassare cioè al titolare del conto corrente. Ma allora perché devo pagare per un servizio offerto ad un altro? Tra l’altro, bisogna stare molto attenti a non smarrire l’attestato di versamento, perché sarà più facile e meno costoso ripeterlo che tentare di avere un duplicato della ricevuta. Quando un ufficio postale registra un versamento tramite bollettino su un contocorrente, non inserisce i dati identificativi della persona che versa e la ricevuta cartacea è l’unica prova che abbiamo del versamento effettuato. Tutte le matrici vengono poi inoltrate ad un unico ufficio in Italia che pare le registri a mano e non attraverso mezzi di lettura elettronica, per poi recapitarle ai vari correntisti. Se si vuole un duplicato della ricevuta del versamento, è possibile farne richiesta compilando un modulo e pagando ulteriori 10 euro ma non è sicuro che la trovino e in quali tempi. Potremmo chiedere al titolare del conto di verificare l’avvenuto versamento al ricevimento della matrice, ma sfiderei chiunque ad entrare nei meandri di ASL e Ministeri per chiedere di verificare il nostro versamento..., si intuisce che è una strada impraticabile. Quindi torno alla domanda iniziale: che cosa pago, pagando per versare contante sul conto di un terzo soggetto? Non si sa! Giusto per dare un’idea delle dimensioni di questi versamenti, riporto i dati più recenti che sono riuscito a trovare: nel 2011 Poste italiane ha processato oltre 526 milioni di bollettini postali che moltiplicato per 1,10 euro (costo del versamento nel 2011), fanno oltre 578 milioni di euro. Nel 2009 erano stati processati oltre 548 milioni di bollettini, ed essendo chiaro che il dato è in calo, nel 2012 il costo dei bollettini è salito a 1,30 euro. Non è una buona immagine nemmeno per i correntisti che scelgono di far pagare le prestazioni ai propri clienti con bollettino postale: se non sei correntista Bancoposta e devi pagare un bollettino, passi sempre in fondo alla coda anche se qualcun altro arriva dopo di te. Non è bello. È vero che ci sono altre modalità di pagamento ma non sempre sono opzioni possibili e non tutti (vedi gli anziani) sono in grado di usarle. Emanuele Fanelli Concesio

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