Imu ingiusta, se la prima casa diventa seconda

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Chiedo ospitalità sulle pagine della vostra preziosa rubrica per mettere in evidenza quella che, a mio avviso rappresenta una delle più incredibili ingiustizie perpetrate dalle Istituzioni nei confronti di alcuni loro cittadini.La questione è il trattamento sull’Imu per coloro che, pur possedendo una e una sola casa, non la abitano, e vivono altrove pagando un affitto. Ebbene: quella casa di proprietà è ritenuta seconda casa! Detto questo, vorrei entrare nello specifico della miei genitori: i miei cari hanno sempre vissuto e vivono tuttora pagando l’affitto pur avendo una casa di proprietà nella quale mia madre non ha mai voluto abitare. Questo unico appartamento è dato in uso gratuito alla famiglia di mia sorella che, insieme a mio cognato e ai loro due bimbi piccoli, stanno attraversando una difficile situazione economica. Mio padre sta facendo del bene! Sta aiutando la famiglia di mia sorella che, se non fosse per la casa data a titolo gratuito, sarebbe allo stremo. Ebbene: quali sono i risultati? Sono i seguenti: mio padre paga 1.300 euro di Imu per un comunissimo trilocale della fine degli anni ’50 perché ritenuta seconda casa! A fine agosto, ho interrogato su questa faccenda, a mezzo raccomandata, la Presidenza del consiglio e il sindaco della mia città; per ora non ho avuto risposte. A questo punto chiedo, attraverso la diffusione che vorrà farne il suo giornale, di aiutarmi a comprenderne la ratio, se c’è (ricordo che la vecchia Ici ragionava in modo assai diverso: quella casa di cui ho parlato sopra veniva ritenuta prima casa!), di questo trattamento.


Angelo D’Errico

Brescia

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