Il tricolore conta. Prendiamoci cura delle bandiere

Molte volte, passando davanti ad edifici pubblici, scuole di tutti i livelli, centri sportivi comunali, sedi di associazioni pubbliche, non posso fare a meno di notare in che stato penoso sono ridotte le bandiere esposte. Alcune volte non ho resistito ed ho inviato uno scritto e con piacere ho visto che dopo pochi giorni sono stare sostituite. Sappiamo tutti chi e cosa rappresentano! Un carissimo amico, scherzando, mi dice: «A te ti faranno assessore agli Affari inutili!»... io rispondo che chi in questi istituti è preposto a questi «servizi» in questi casi è inutile. Facendola semplice, la bandiera non è un «complemento d’arredo», non dimentichiamo la storia. Soprattutto dopo aver festeggiato il 2 giugno la Repubblica, con le relative cerimonie, dove il tricolore è protagonista!
Sergio GadinelliBarbariga
Caro Sergio, in quest’epoca in cui a dominare è la «tecnica», intesa come l’abilità di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, un «assessore agli Affari inutili» non soltanto c'è simpatico, ma bisognerebbe istituirlo d’ufficio. Ed ha ragione. La bandiera non è un complemento d’arredo, bensì un simbolo, qualcosa che unisce, che rappresenta identità, appartenenza. Perciò «tenerla bene» è importante, al pari di prendersi cura del resto degli edifici pubblici, invertendo la tendenza per cui essendo «di tutti» finiscono con l’essere considerati «di nessuno». (g. bar.)
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