Il ruolo fondamentale delle liste civiche

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In questi mesi a Brescia si è aperto un dibattito politico post elezioni che a mio avviso è utile affrontare per iniziare a capire quali scenari si prospettano nel futuro a livello cittadino. Se analizziamo i dati elettorali ci troviamo di fronte una fotografia che mette a fuoco una realtà politica con tre immagini ben distinte: quella di una politica «urlata» che riesce a raccogliere consensi in quella parte di popolazione da sempre poco politicizzata ma attenta agli annunci ad effetto; l'altra immagine è quella della politica «organizzata» dai partiti dove è importante identificare l'avversario politico ma non quello di risolvere i veri problemi del cittadino. La terza immagine, a mio avviso la più preoccupante, è la «rassegnazione ideologica» che ha visto un 40% di cittadini allontanarsi dalla partecipazione attiva alla gestione della cosa pubblica, sociale e politica, rassegnati a ruolo di sudditi senza re. Tutto questo è il frutto di un mutamento politico/generazionale della politica e in particolare dei partiti che hanno perso la loro funzione propulsiva e hanno cessato di essere l'unico strumento per l'organizzazione democratica. Una volta essi concentravano al proprio interno, accanto agli interessi, il dibattito ideale e il lavoro volontario, e le sezioni erano, nei partiti piccoli e grandi, un luogo di dibattito e di mobilitazione sul territorio. Ora la politica si fa comodamente seduti in poltrona, davanti alla tv, ma non è certo la stessa cosa di una sezione, di una piazza, di un'assemblea. Si ha l'impressione che tutti i partiti facciano fatica a mobilitare le passioni politiche, molto più spesso le loro attività principali sono diventate le campagne elettorali, contrattazione per candidature o posti in vari enti... Ecco che secondo me dar vita ad una lista civica anche a Brescia (ad esempio la lista di Francesco Onofri, con gli Ecologisti e Civici gli unici debbo dire che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco veramente prendendo una netta posizione sulla trasversalità), moderata e moderna, è questo che vuole il cittadino comune come me; penso che queste due liste saranno le vere sorprese delle prossime elezioni comunali. È giunto il momento anche a Brescia di affermare che un altro modo di fare politica è possibile, i partiti non possono più pretendere di detenere il monopolio su tutto, sia ben chiaro nessuno pensa nè auspica la fine dei partiti, ma è ormai evidente che oggi è necessario che l'accesso allo spazio pubblico sia garantito anche a quella parte di cittadini liberi di pensare e di decidere. È a livello locale che il ruolo delle liste civiche diventa fondamentale, ecco l'importanza di iniziare ed individuare un percorso che possa mettere in rete le forze civiche presenti, la società civile bresciana, con l'intento di ricercare obiettivi comuni in grado di proporsi alla guida della città alle prossime elezioni comunali. Forse qualcuno potrà pensare che sia troppo presto, io non credo sia così, il 2013 è dietro l'angolo e iniziare a ragionare in anticipo è sempre utile con lo scopo di far crescere la partecipazione e la democrazia nel nostro paese.

Andrea Bontempi
Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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