Il postino suona sempre due volte ma poi non aspetta...

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A scrivere è un anziano ancora sprovvisto di ali. Desidero riferire un episodio occorsomi pochi giorni fa. Alle 9 di mattina suona il campanello di casa con due trilli consecutivi. Mi affaccio al balcone e il portalettere di via Naviglio Grande Brescia, vedendomi, mi riferisce che c’è una raccomandata da firmare e rispondo che scendo. Mi infilo le scarpe e scendo due piani di scale. Arrivo al cancello e il portalettere fantasma non esiste più lasciando invece in cassetta un avviso di raccomandata da ritirare, con il disagio che ne consegue. Non è la prima volta che succede un episodio simile, molte volte il suddetto portalettere non suona nemmeno il campanello ma si limita a lasciare direttamente l’avviso di giacenza. Mi chiedo se la pazienza debba sempre essere solo da parte nostra!
Lettera firmata

Gentile lettore, purtroppo è un’esperienza comune (almeno a me è capitata) quella di veder recapitato, anche quando si è in casa, un avviso di raccomandata da ritirare in un ufficio postale (non sempre il più vicino). Certo, ogni caso può avere la sua specifica «spiegazione» e si dovrebbero evitare generalizzazioni. Ma urge una riflessione sul tipo di servizio offerto, se i tempi accelerati nell’era Amazon impongono recapiti al centesimo di secondo a tutte le imprese del settore, pena l’avviso che poi dilata tempi e spazi, per il recupero dell’omessa consegna. E urge proprio perché in genere a casa, nelle ore del recapito, in una società longeva sono sopratutto anziani... a cui madre natura non ha ancora fornito, appunto, delle ali. (g.c.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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