Il porta a porta è il sistema da preferire

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Vorrei dare un contributo al vivace dibattito sul tema del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti che Brescia si accinge a scegliere. Oggi i rifiuti conferiti al TU dalla città sono meno del 10% del totale bruciato. Una migliore raccolta differenziata, da sola, non abbasserebbe sensibilmente le emissioni dell’impianto e non migliorerebbe la qualità dell’aria nella nostra città. Brescia continuerebbe a incenerire soprattutto rifiuti non suoi. La qualità dell’aria cittadina, invece, migliorerà se diminuirà significativamente la capacità di incenerimento di rifiuti. A questo proposito, come richiesto in una petizione on line (www.forumrifiutibrescia.it) che ha raccolto in pochi giorni più di 1.000 firme, è auspicabile che venga soddisfatta la richiesta della chiusura della famosa terza linea. Al contempo, ci sono molte altre buone ragioni per migliorare la raccolta differenziata a Brescia. Vorrei porre all’attenzione dei lettori tre aspetti che a mio avviso rendono oggettivamente (non ideologicamente) vincente l’adozione del sistema domiciliare porta a porta rispetto a quello del cassonetto con calotta. I vantaggi cui faccio riferimento sono facilmente misurabili nei comuni, sempre più numerosi in Italia e l’82% in Lombardia, che adottano il servizio di raccolta domiciliare. Questo sistema infatti permette di: 1) Avere una % di RD di qualità, senza impurità, quindi ben remunerata dai consorzi di filiera per il suo riciclo. La purezza delle frazioni differenziate risulta invece molto inferiore nei sistemi con cassonetti con calotta. 2) Diminuire la quantità totale di rifiuti prodotti. Grazie ad un sistema che, rispetto a quelli basati sul cassonetto, induce più facilmente il cittadino ad imparare. Le ricadute positive riguardano una migliore educazione alla separazione, alla riduzione dei rifiuti prodotti da chi acquista, da chi vende e da chi produce imballaggi, secondo un circolo virtuoso che porta a vantaggi anche di natura economica, sia per il cittadino che per l’amministrazione. 3) Poter introdurre con successo la tariffa puntuale. I comuni con raccolta domiciliare possono agevolmente applicare la tariffa puntuale, dove una parte variabile di quella che era la tassa sui rifiuti è calcolata in proporzione ai soli rifiuti indifferenziati prodotti (senza cioè contare quelli riciclabili differenziati). Questa permette di ottenere migliori risultati grazie all’aspettativa di un risparmio economico individuale da parte del cittadino. Siccome bruciare i rifiuti costa, in termini economici ed ambientali, il cittadino che non differenzia paga di più, mentre chi separa tutto spende meno. In nome dell’equità e del principio «chi inquina paga». Per ragioni pratiche, la tariffa puntuale non è applicata da nessun comune lombardo con cassonetto a calotta, peraltro pari solo allo 0,6% del totale. A mio parere, quindi, il servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti, oltre ad essere l’unico sistema in grado di raggiungere gli obiettivi di legge in materia di riciclo dei rifiuti, è la migliore occasione che un amministratore abbia oggi per far crescere il senso civico di tutti i suoi concittadini, indipendentemente da età, posizione sociale, provenienza e colore politico, e per farsi sentire vicino agli interessi di tutti. Caterina Fasser Brescia

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