Il pericolo dell'eccessivo carico di lavoro
Ho letto sul numero di domenica 7 novembre 2010 gli articoli sugli «Spedali Civili» di Brescia e sul D.G., dott. C. Coppini. Voglio esprimere il plauso del sindacato Umi per il lavoro svolto dal dott. Coppini anche considerando che il momento è molto difficile ed auguragli di potere continuare la sua attività. Sono certo che non si potesse fare di meglio. Restano comunque aperte molte situazioni di grave sofferenza ed in alcuni casi anche rilevanti per gli effetti sull'assistenza. Molte di queste situazioni sono determinate da un carenza di personale ed in particolare di medici che è ormai cronica perché sviluppatosi dalla fine degli anni novanta. Anche il Piano di assunzioni a tempo indeterminato 2010 recentemente approvato dalla Regione Lombardia è assolutamente insufficiente a colmare le gravi carenze organiche di medici. D'altra parte lo stesso Piano di assunzioni parla chiaramente: le assunzioni autorizzate sono volte ad assicurare, prevalentemente, il turn-over sulla base del personale cessato negli anni 2008/2009 e a riconoscere il personale necessario per attivare nuovi servizi (per il Civile complessivamente 42+4=46 unità mediche). Una cifra totale assolutamente lontana dalle necessità. Un recente studio dell'Umi, presentato anche in Commissione Regionale III - Presidente Peroni) aveva quantificato la carenza di medici negli ospedali pubblici lombardi in circa 3.000 di cui solo 100 agli Spedali Civili di Brescia (compresi i presidi esterni, ma escluse le sostituzioni del personale cessato e i nuovi servizi). Come vede siamo molto lontani dalle necessità individuate dal sindacato (avvalorate dai dati del Ministero della salute che indica la Regione Lombardia come una delle poche in Italia in carenza d'organico). Una cifra di medici mancanti molto importante che trova soluzione nella disponibilità dei medici in servizio a prestare orario supplementare solo in minima parte remunerato. In altri termini l'esubero di orario per la copertura delle necessità orarie non è retribuito. Tale situazione non potrà evidentemente durare a lungo e la carenza organica avrà in futuro sempre maggiori conseguenze negative sull'assistenza e ciò indipendentemente dalle capacità organizzative della Direzione aziendale. Un aspetto molto negativo è quello del rischio di errore medico che aumenta esponenzialmente con l'aumento delle ore lavorate. Già ora, in alcuni settori chirurgici, i medici operano avendo sulle spalle 24 ore e più di servizio continuativo senza riposo. Queste situazioni sono state più volte segnalate alla Direzione aziendale, alle autorità competenti e la Stampa senza che siano stati presi i conseguenti correttivi.
Dott. Francesco Falsetti
Presidente Unione Medici Italiani Brescia
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