Il pensiero unico che fa paura e nulla risolve
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Oggi sento il dovere di esprimere il mio parere circa il tentativo in corso di dare un governo al nostro Paese.
Sarebbe molto facile cominciare questa mia con lo stile «Beppe Grillo», che non ritengo essere lo stile del Movimento 5 stelle, ma io non sono stato educato in questo modo e quindi mi esprimerò in modo più tradizionale e consono alla mia età ed al mio ruolo di cittadino responsabile.
Sono un cittadino di 61 anni, pensionato dopo 45 anni di lavoro (superfortunato).
Ho pensato sempre durante questi lunghi 45 anni che il mio compito fosse quello di svolgere al meglio il mio lavoro convinto che oltre al sostentamento mio e della mia famiglia il mio agire avesse anche un alto valore sociale indipendentemente dal ruolo svolto.
Forte di questa convinzione ho sempre adempiuto al mio dovere di elettore dando il mio consenso alle persone e alle forze politiche che giudicavo più affini al mio modo di essere e dalle quali, come è normale nella vita, ho avuto gioie e dispiaceri.
Sto assistendo in questi ultimi giorni al tentativo di dare un governo a questo nostro Paese che è ormai ad un passo dal collasso.
Ritornano inalterate le logiche partitiche «vecchio stile» ed in contrapposizione a questo assistiamo ad un nuovo modo di concepire il confronto che sinceramente mi stupisce alquanto.
Ho l'impressione che il «gioco» non sia quello di mandare a casa tutti ma di peggiorare ulteriormente la situazione della Nazione per poi ergersi a paladini del nuovo cavalcando ulteriormente il malcontento.
Fare politica e governare richiedono capacità di lungimiranza e mediazione, prerogative che sono indispensabili nella ricerca di soluzioni atte a rendere più vivibile ed equa la convivenza civile. Certo è pur vero che la situazione generale è arrivata ad un punto di svolta e che qualcuno si deve prendere la responsabilità di scelte difficili e forse ancor più dolorose, ma è altrettanto vero che dobbiamo farlo tutti insieme accordandoci su nuove regole condivise.
Ricorderei al signor Grillo, poiché sono convinto che questo piccolo particolare gli sfugge troppo spesso, che quando si confronta con le altre forze politiche si confronta con una vasta parte del popolo italiano e non guasterebbe il rispetto dovuto a quanti, uniti ai suoi elettori, stanno vivendo e soffrendo questa terribile fase storica dell'Italia.
È quindi, senza voler dare insegnamenti ma semmai suggerimenti, che auspico un ripensamento della strategia del Movimento 5 stelle suggerendo agli eletti e ai militanti di non venir mai meno al principio del libero arbitrio soprattutto quando, come in questo caso, le decisioni prese si ripercuotono sui cittadini tutti (il pensiero unico mi fa paura).
Rispetto, dialogo e impegno quotidiano nell'osservanza dei nostri doveri oltre all'esercizio dei nostri diritti, che vanno difesi sempre e comunque, credo possano essere gli artefici del vero cambiamento che tutti auspichiamo.
Non è con il 100% dei voti che si cambia democraticamente la vita del nostro popolo, con la dittatura si finisce sempre, la Storia ce lo insegna, per commettere soprusi e infliggere tragedie infinite alle popolazioni.
Per favore riflettiamo su ciò che stiamo facendo, facciamo autocritica e ripartiamo per rinnovare il nostro vivere insieme, ma con il contributo di tutti e con la serenità necessaria ed utile ad ottenere un cambiamento vero e duraturo.
Basta populismo, non porta da nessuna parte.
Roberto Izzo
Concesio
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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