Il nuovo Giovanni ha suonato anche con la nostra anima

Lettere al direttore
Lettere al direttore
AA
S anremo, il nuovo Giovanni Allevi, ha suonato con la sua e nostra anima. Hai dato a tutti noi un grande insegnamento. Grazie Maestro. Umile e meraviglioso. Descrivere la disperazione e la sofferenza non è semplice, tu su quel palco hai usato parole come frecce e le hai usate con la stessa arte con cui sfiori i tasti del pianoforte, era melodia pura... forza Maestro, ti auguro di splendere nel dono più bello che la malattia ti abbia mai fatto, quello di dare ancora più luce alla tua meravigliosa essenza. Chapeau !
Celso Vassalini

Gentile lettore, nel grande caravanserraglio in cui da tempo si è trasformato l’evento nazionalpopolare più atteso e seguito dagli italiani, il ritorno di Giovanni Allevi in pubblico è stato forse il momento più emozionante per chi ha seguito in diretta il Festival. Sarà che la musica - e che musica! - offerta insieme a quello che definisco un inno alla vita, riesce quasi sempre ad esercitare il suo misterioso fascino sulle persone, ma la presenza di questo «soffio d’uomo» sul palco dell’Ariston ha lasciato il segno nell’anima delle persone: un segno interiore, di quelli che per fortuna rifuggono dagli eccessi della bagarre dei social. Perché «quando tutto crolla e resta in piedi solo l’essenziale, il giudizio che riceviamo dall’esterno non conta più». E con lui non ci rimane allora che continuare a suonare «Tomorrow», augurandoci che in quel domani, «per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello!». Grazie di cuore, Giovanni. E buona vita. (g.c.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia