Il nostro sistema bibliotecario un fiore all’occhiello

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Sulla testa della giraffa: metafora di un giovane lettore speciale del sistema bibliotecario Bs Est, più specificamente della Biblioteca di Rezzato. Sì, perché di essa voglio parlarvi, della sua funzionalità e della fruizione dei suoi testi. Io, da insegnante ormai pensionato, sono molto legato a questa grande realtà rezzatese, fin dai tempi della vecchia sede in via Disciplina; qui, prima, nell’attuale struttura, adesso, «s’annega il pensiero mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare». Da docente, portavo i miei allievi delle Medie di S. Polo in visita alla Biblioteca, già all’epoca ben organizzata e fornita di materiale librario ed altro, a supporto dell’apprendimento e della formazione in generale. In un contesto così periferico «un vero fiore all’occhiello», così mi esprimevo con i miei colleghi cittadini. Ma la dedizione va oltre, in quanto la frequentazione era assidua per il reperimento dei libri per lo studio dei miei figli (dalle Elementari all’Università), per la mia stessa formazione professionale, l’aggiornamento, ecc... A tutto ciò si lega la grande disponibilità, del personale «storico» nelle figure delle signore Mariangela e Marina e del signor Armando, encomiabile triade. L’importanza culturale, ma anche sotto il profilo economico, di potersi avvalere di siffatto sistema è di un valore enorme. Come prima sottolineavo, il conseguimento dei risultati scolastici dei miei due figli, grazie al cospicuo prestito bibliotecario, è significativo sotto vari punti di vista: studio, consultazione, ricerche, approfondimento, e così via. Da non sottovalutare l’ausilio di carattere economico: spesa esigua per l’acquisto dei testi, materiale di studio, grazie appunto, alla possibilità concreta di avvalersi in tempi rapidi, di siffatti prestiti davvero preziosi. Lo studio costa, sì, è vero, è oneroso, ma organizziamoci per renderlo più accessibile e fruibile. Come? In che modo? Ricorriamo ai nostri servizi così efficienti e funzionali, che meritano il nostro plauso e sono davvero invidiabili! Grazie al Sistema bibliotecario Brescia Est e in particolare alla Biblioteca di Rezzato.

// Michele D’Ambrosio
Rezzato
Gentile Michele, non a caso il Sistema Bibliotecario Brescia Est ha scelto per segnalibro l’immagine della bimba che arrampicata sulla testa di una giraffa legge un libro e al tempo stesso può guardare lontano. Le biblioteche sono «il luogo» che fino all’avvento delle più recenti tecnologie informatiche hanno rappresentato la sede, fisica e simbolica, della nostra memoria sociale e del nostro sapere, al tempo stesso crocevia di persone e di conoscenze, che nel loro incontrarsi ci hanno aiutato a «guardare più lontano»... Nonostante il boom di altri strumenti di archiviazione e fruizione del sapere, e pur avendo esse stesse cambiato pelle e ampliato il ventaglio dei servizi, le biblioteche restano ancor oggi un centro vitale per le comunità locali. Qualcosa, del resto, vorrà dire il fatto che secondo i dati più recenti quattro bresciani al minuto varcano la soglia di una biblioteca del nostro territorio per il prestito di un libro o la visione di un documento. Molto dipende dalla capillarità e dall’efficienza del sistema, e la Lombardia e il Bresciano, va riconosciuto, hanno sviluppato nel tempo una rete di biblioteche pubbliche che rappresenta senz’altro una delle eccellenze della nostra regione, nonostante gli attuali chiari di luna dei bilanci degli enti locali. Basti ricordare l’approdo più recente: quello del catalogo unico sul sito opac.provincia.brescia.it, che mette a portata di un clic di 200mila utenti, un milione e 203mila titoli, e oltre 5 milioni fra volumi a stampa e supporti multimediali, riunendo dal 15 novembre il patrimonio del Sistema Bibliotecario Urbano e della Rete Bibliotecaria Bresciana. Un patrimonio di cui essere orgogliosi ma anche da difendere e promuovere. Per continuare a potere (e a sapere) «guardare lontano»... (g.c.)

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