Il mancato invito al convegno

SANITÀ
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All'incontro sulla sanità bresciana del 16 gennaio in Loggia, non siamo stati invitati. In fondo noi rappresentiamo "soltanto" la voce dei cittadini. Perché correre il rischio di avere parole di critica anche se presumibilmente costruttiva?

Meglio, molto meglio sentire le autocelebrazioni dell'assessore alla Sanità regionale che evidentemente non dà peso alle dimissioni selvagge, che colpevolizza il cittadino quando si mette in lista in più strutture e non conosce neppure per sentito dire che cosa sia un minimo di autocritica.

Siamo stati citati da due relatori: la dottoressa Antonini ed il dottor Bazzana, come mai? Non avevano altro da dire? Non credo proprio. Credo invece che la nostra voce abbia sempre avuto un senso per le istituzioni e le persone più sensibili ai reali bisogni dei cittadini, che ne hanno tenuto conto da parecchi anni. A questi va la nostra gratitudine, perché sono con noi sul terreno quotidiano e con noi pensano al malato ed ai suoi bisogni. E desidero anche citare il prof. Giulini che ha fatto un discorso politico di alto profilo, dove la preoccupazione per i ricercatori e gli studenti e la sensibilità nel rapporto tra medici ospedalieri ed universitari ha dato la misura della sua statura di preside e di cittadino che deve governare situazioni in difficoltà oggettiva e spazia oltre il suo orticello.

Ma il senso generale di quella passerella mi sfugge, ma si sa, faccio parte di quel popolo che in questo momento non può essere ascoltato: troppi sono gli interessi in ballo. Acquisizioni, innovazioni logistiche, strumentazioni d'eccellenza, immobili da ristrutturare, viabilità in progress, l'invito di Obama che chiede aiuto a Regione Lombardia ed Israele per costruire la sua Sanità pubblica, (è sicuro Obama di rivolgersi ai soggetti giusti in quanto a Sanità pubblica?) ma questi erano per gli organizzatori del Convegno, gli argomenti sui quali catalizzare l'interesse dei cittadini bresciani.

Affiora una certa acredine da queste righe: ed è proprio così. Sono seccata e dato che in un mondo ovattato e perbenista, non si è usi dire quel che si pensa, si lasci a questa associazione, svincolata da sempre da ogni e qualsivoglia sudditanza, la libertà di esprimere il proprio disappunto, sia per il mancato invito, sia per alcuni interventi che sono stati aiutati solo dalla pessima acustica della sala Vanvitelliana.

Marisa Clementoni Tretti

Presidente del Movimento

per i Diritti del Malato

Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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