Il grazie della mamma per quel fiore e l’affetto dimostrato

Sono la mamma di Francesco Cancarini, la giovane guida alpina caduta esattamente un mese fa vicino al passo del Paradiso. Le scrivo questa lettera, perché mi sembra il mezzo più adatto per far arrivare un messaggio di gratitudine da parte di tutta la nostra famiglia a quanti, davvero molto numerosi, amici, parenti, conoscenti, giornalisti, pubbliche istituzioni, forze dell’ordine e del soccorso alpino, esponenti del variegato mondo dell’alpinismo che in questa dolorosa circostanza ci hanno dato una intensa testimonianza di vicinanza e sincera condivisione del nostro dolore e sgomento. Da tempo avevo in mente di dare seguito a questa intenzione. Molte sono state le occasioni nelle quali ha trovato espressione la stima e il legame affettuoso al nostro Francesco. Ricordo con pensiero riconoscente le recenti intitolazioni di una via «Via Francesco» proprio sotto la Monticelli e della falesia «Francesco Cancarini alla Principessa» nelle sue tanto amate Dolomiti di Brenta. La più recente in ordine di tempo mi è stata offerta dalla breve lettera firmata ma senza nome, comparsa il 2 gennaio sul suo giornale. Un gesto accompagnato da poche righe di una delicatezza così commovente che non potevo rimandare oltre una risposta. Vorrei così cogliere quest’ultima occasione per esprimere un pensiero di gratitudine a quanti con i propri gesti tengono ogni giorno vivo il meraviglioso ricordo di Francesco così come all’anonimo autore non solo per aver dedicato un pensiero a Francesco, ma soprattutto per aver associato il suo nome, la sua figura, a un’immagine di vita, a qualcosa che sboccia anche in mezzo a condizioni avverse come possono esserlo il gelo e la neve delle altezze. È così infatti che mi piacerebbe fosse sempre accompagnato il suo ricordo, nel segno di uno sguardo rivolto alla vita, che può e deve resistere anche nelle condizioni apparentemente più ostili.

// Monica Rovetta
Brescia