I politici italiani parlano di problemi non delle soluzioni

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Ho letto con interesse la lettera del signor Sandrini e non posso che sottoscriverla in toto. A mio avviso, alla stragrande maggioranza dei politici italiani non interessa più di tanto la soluzione dei problemi, interessa più metterli in evidenza per trovare qualcuno a cui addossarne la colpa e, come si suol dire, farsi belli e trovare una poltrona su cui sedersi. Infatti in campagna elettorale sono degli ottimi propinatori di promesse risolutrici, non interessa molto se realizzabili o meno, importante è far credere che lo sono. Ciò che mi spiace è che trovano molti creduloni che ci cascano. Io non sono bresciano e non ho titolo di voto, ma se potessi votare, mi verrebbe il chiedermi perché dovrei votare la Signora Vilardi. Quando ero in servizio alla Locale di Brescia, Giunta Corsini, mentre in piazzale Spedali Civili stavo sanzionando una vettura, la suddetta, senza chiedere il motivo del mio operare e in maniera poco gentile, mi invitò a smetterla di dare multe e di preoccuparmi che venisse ripristinato l’impianto semaforico alla rotonda Montelungo / Risorgimento. A parte il fatto di non aver voce in capito riguardo la sua lamentela, per dovere di cronaca, la sanzione era indirizzata ad un veicolo privo di assicurazione Rca. Suppongo multa più che appropriata. Sempre per dovere di cronaca, durante la fase di ripristino del suddetto impianto, mi sono sorbito una marea di insulti dagli automobilisti che non comprendevano il motivo del ritorno ai semafori e, ancora per dovere di cronaca, durante l’amministrazione Paroli le multe hanno continuato imperterrite a colpire gli utenti della strada in quanto non ci sono stati inviti da parte dell’Assessore alla Sicurezza Fabio Rolfi a smetterla di farle. Se l’Amministrazione Del Bono non ha brillato non sarò certo io a giudicarlo ma i cittadini bresciani. Brescia, come molte altre città, soffre sicuramente di molti problemi irrisolti ma non credo che la moria di attività commerciali sia iniziata con Del Bono ma che la causa sia da ricercare altrove e in tempi più remoti. Forse sta nella non pedonalizzazione del Centro Storico a cui l’Amministrazioni Paroli, se non vado errato, ha brillato per poca lungimiranza? Forse nel proliferare di Ipermercati facilmente raggiungibili e che, se non sbaglio, sono autorizzazioni di competenza della Regione da loro amministrata? Neanche penso che sia colpa di Del Bono se la città è piena di extra comunitari. Forse la legge Bossi-Fini, ancor oggi in vigore, non è stata una gran panacea. Sempre se non erro, ma mi sembra di ricordare che al Ministero degli Interni ci fosse il pluri osannato Roberto Maroni e a quello della Giustizia l’ing. Roberto Castelli e in regione il mitico Formigoni. Probabilmente anche le mirabolanti soluzione da loro prospettate non erano poi così tali. Per debellare la prostituzione in strada anziché cercare grandi alchimie che, come è visibile a tutti, sono servite a ben poco, non sarebbe stato opportuno proporre una legge che punisce la prostituzione in strada ai sensi del C.P.? Forse ci sarebbe stata un’arma legale per poter combattere anche le «signorine comunitarie». Una cosa ricordo bene e cioè che alcuni rappresentanti della Giunta Paroli verso termine mandato, al sentore delle elezioni Regionali, hanno pensato bene di lasciare Brescia per la Regione. Ora, con la Signora Vilardi, ci riprovano. A loro i miei migliori democratici auguri, ma almeno propongano soluzioni nuove e fattibili e la smettano con la ricerca di colpe e di colpevoli.

// Marino Longhi
Poncarale

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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