I neologismi di chi parla solo in «itagliano»
Italiano? Itagliano? La nostra lingua ormai è stata distorta in mille modi e veramente ci si deve chiedere se a scuola insegnano ancora la lingua italiana oppure l’itagliana. Infatti, l’uso del «gl» sembra abbia prevalso sulla grammatica ufficiale, analogamente al più famoso «congiuntivo» di vecchia data. Non bastava l’uso comune distorto della lingua attuato da molti, anche per le diverse radici culturali, adesso ci si mettono anche i media: è sempre più facile imbattersi nell’uso improprio del «gl», specialmente nei derivati da «famiglia» che, notoriamente, fino a poco tempo fa, «perdevano la g» come diceva la maestra a scuola, alle elementari: famiglia-familiari. Ma oggi i giornali e la tv o, meglio, i giornalisti che li compongono, sembra abbiano dimenticato questa regolina elementare e ultimamente addirittura un titolo di film parla di «famigliare». Non importa se voluto o per errore, le persone, specialmente i piccoli, «bevono» tutto quello che di sbagliato viene loro proposto; sintomatico il famigerato «nientepopòdimenoche» lanciato da un comico alcuni decenni fa ed ancora oggi utilizzato. Ma non per far ridere, convinti che sia giusto! Un paio d’anni fa una insegnante in cerca di notorietà aveva proposto all’Accademia un neologismo coniato da una alunna; aggiungo sommessamente l’attuale «i miei più migliori auguri» che ho visto girare sui social: ormai non c’è più limite… I neologismi sono, devono essere, la naturale evoluzione della lingua per adeguarla ai tempi, non devono essere un mezzo per nascondere la propria ignoranza.
// dott. Angelo AngosciniNostalgico delle tradizioni
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