I dibattiti in Tv liti, urla e concetti interrotti a metà

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Vorrei chiederle, cortesemente, un parere su una cosa di televisione che mi infastidisce enormemente e mi fa arrabbiare tantissimo. Così, per capire se è solo un mio problema, oppure se è condiviso. Premetto, sicuramente in minoranza, che considero la politica un modo per rendere un servizio alla comunità ed i politici persone, di qualsiasi colore, che provano a realizzare i loro ideali. Con le eccezioni, spero in minoranza, rappresentate da quelle che rubano o si arrabattano per favorire lobby o gruppi di potere. Premetto inoltre che mi considero di sinistra (e di quella meno morbida) da 50 anni e sono da sempre interessato alle trasmissioni politiche televisive, in particolare quelle su La7, comprese le maratone di Mentana. Venendo alla sostanza del parere che vorrei chiedere, cortesemente, perché scelgono di invitare tantissimi ospiti (perdendo un sacco di tempo per annunciare la loro presenza, per salutarli, per dire che stanno arrivando), dando poi loro la parola per pochissimo tempo (non impedendo e spesso stimolando litigi furibondi). Non riesco più a sopportare le persone che conducono queste trasmissioni quando «parlano sopra» ad un ospite che sta parlando, lo interrompono, e spesso creano una confusione tale da non consentire di capire il senso di tanti interventi. Senza contare la ridondante pubblicità (purtroppo necessaria a tante tv perché è quella che consente loro di mangiare la bistecchina) ogni tot minuti. Mi chiedo se, dal loro punto di vista ma anche per le persone che ascoltano, non sarebbe preferibile invitare meno ospiti, consentendo loro di esprimere più compiutamente le loro opinioni, evitando di interromperli e di stimolare/sollecitare le liti.

// Vito Lancellotti
Brescia
Gentile lettore, premetto: non ho nostalgia di certe anestetiche Tribune elettorali del passato ed irritano pure me certi programmi tv nei quali la voglia della far spettacolo attraverso l’esasperazione dei toni e la trasgressione sembra prevalere sulla disposizione a un confronto dialettico sul merito dei problemi. Leggendo la riflessione mi è sorto un interrogativo: è la tv con le sue leggi mediatiche per alzare l’audience, a «rovinare» il dibattito pubblico, oppure il piccolo schermo non fa che adeguarsi alle aspettative di una presunta maggioranza di telespettatori, riflettendo il livello di rancore e rissosità diffusi, tra le persone e tra i politici? Probabile sia un problema insolubile come quello se sia nato prima l’uovo o la gallina. E comunque programmi politici seri in tv ancora esistono. Ridurre gli ospiti nei salotti televisivi potrebbe rivelarsi un buon antidoto, che val certo la pena di applicare ma che credo difficilmente da solo riporterà ad un confronto civile e costruttivo. In tv e fuori. (g.c.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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