«Green service»: se funzionano perché chiuderli?
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Le chiedo di dare la possibilità ad un consigliere comunale di minoranza, di precisare e ribadire le problematiche riguardanti la raccolta dei rifiuti sollevate dal prof. Vincenzo Ferraresi, nella lettera pubblicata il 14 novembre.Nel Comune di Gussago i contenitori stradali per la raccolta del verde, i cosiddetti «green service», sono stati introdotti in via sperimentale nel giugno 2010 per evitare e prevenire l’abbandono in alcune zone del paese della frazione «verde» prodotta dalla manutenzione dei giardini. La sperimentazione ebbe un esito favorevole, tanto che nella primavera del 2011 l’Amministrazione comunale in carica, nella quale io ricoprivo la carica di sindaco, decise di sospendere la raccolta porta a porta del verde e di installare altri «green service». Tale decisione fu anche conseguente alla segnalazione dell’eccessivo carico a cui erano sottoposti gli operatori della cooperativa che effettuavano manualmente la raccolta del verde. Questo cambiamento scatenò polemiche con relativa raccolta di firme, presentazione di una petizione e discussione in Consiglio comunale; ma la mia Amministrazione non ritornò indietro. A distanza di pochi anni il titolo scelto per la lettera del prof .Ferraresi «I green service funzionano», dimostra che la nostra scelta sia stata valida ed appropriata. Ma guardiamo anche i dati della raccolta dei rifiuti. La modalità «green service» ha aumentato sia la quantità di verde raccolto (nel 2012 sono state raccolte 1.290 tonnellate di verde e nei primi nove mesi del 2013 1.100 tonn.); sia la percentuale di raccolta differenziata (nel 2012 il verde conferito dai cittadini nei «green service» ha contribuito per il 12,11% al raggiungimento del 56,18% dei rifiuti raccolti in modo differenziato). Per questo motivo anche noi ci siamo chiesti: perché l’attuale Amministrazione eliminerà i «green service»? Forse per ridurre i costi complessivi del servizio raccolta-smaltimento dei rifiuti? Inoltre l’Amministrazione comunale introdurrà la tariffa puntuale che prevede il pagamento della tassa, in base alla quantità di rifiuto effettivamente conferito, ma solo per il verde dei giardini? A queste domande risponderanno il sindaco in carica o gli assessori all’ecologia e bilancio. Io sono un consigliere di minoranza, ho il compito di svolgere una precisa e puntuale azione di controllo dell’operato della maggioranza e sottolineo che anche nella commissione comunale del 4 novembre il cui ordine del giorno era «Stato dell’arte del sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta», le mie richieste di chiarimenti sulle tematiche dei rifiuti hanno ricevuto ancora una volta risposte generiche. Devo anche segnalare che nel Consiglio comunale del 30 settembre scorso i consiglieri di maggioranza hanno approvato una variazione di bilancio che ha aumentato di 70.000 euro il costo del servizio raccolta dei rifiuti per il secondo semestre del 2013. Questo fatto ha evidenziato chiaramente e senza ombra di dubbi che non può essere e non sarà mantenuta la promessa dell’assessore Coccoli che il costo della raccolta rifiuti porta a porta sarebbe stato uguale a quella con cassonetto. Concludo sottolineando che nel Comune di Gussago la raccolta porta a porta dei rifiuti ha prodotto da una parte un aumento dei costi di raccolta e smaltimento e dall’altra un crollo della produzione totale dei rifiuti. Inoltre l’aumento della percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato ottenuto nel terzo trimestre di quest’anno, è matematicamente conseguenza in piccola parte di una maggior raccolta di rifiuti di plastica e vetro e nella maggior parte di una minor produzione di rifiuti indifferenziati. Efficacia della raccolta porta a porta o migrazione dei rifiuti di Gussago nei cassonetti dei paesi vicini?
Lucia Lazzari Consigliere comunale a Gussago
Lucia Lazzari Consigliere comunale a Gussago
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