Grazie all’Ufficio postale che mi ha ritrovato la lettera

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Vorrei attraverso questa preziosa rubrica, ricca di tanta positiva ed attenzione da parte del Giornale di Brescia ai lettori, ringraziare l’Ufficio postale di Visano, per avermi risolto un problema di posta. Piccolo problema agli occhi dei lettori ma di grande importanza per me, ancora molto affezionata alle lettere, ormai in disuso in questi tempi di progresso con i social. A fine settembre una cara amica mi scrive e spedisce una lettera, intestandola a mia nome, indicando il paese Visano, ma non la via che aveva dimenticato. Trascorso un mese, dato che l’amica mi aveva avvisato, preoccupata mi rivolsi all’Ufficio postale del mio paese, chiedendone spiegazioni ed aiuto alla responsabile Celeste, su come recuperare quella missiva. Mi consiglia di rivolgermi al portalettere. La fortuna mi fece incontrare il signor Michele. Gli chiesi se nell’Ufficio postale locale, o in quello di Leno, dove viene smistata la posta di zona, vi fosse depositata una lettera a me indirizzata. Mi assicurò che avrebbe dedicato qualche suo minuto prezioso alla ricerca. Non ebbe a deludermi, la lettera in questione era ritornata nella sede di via Malta a Brescia. Passati una decina di giorni, nella mia cassetta della posta trovo la tanta desiderata lettera della mia amica. Contentissima di esser stata esaudita nella richiesta, ma ancora di più nel pensare che esistono ancora persone come Celeste e Michele che riescono a capire quanto un piccolo problema sia di grande importanza, e a rendermi felice di ricevere posta anche dopo un mese. Nello stesso tempo penso ai molti che nei servizi pubblici o privati, poste, banche, comuni, ospedali, ambulatori medici e sanitari, accolgono con sensibilità ed attenzione i cittadini. Ascoltandoci, magari sopportandoci, dandoci un aiuto prezioso alla convivenza ed armonia civile, in particolare noi un po’ in difficoltà ad adeguarsi alle nuove tecnologie non solo dei cellulari. Realtà non sempre valorizzata nel suo operare positivo, anzi troppe volte denigrata. Un grazie di cuore e con immensa riconoscenza.

// Giulia Conti
Visano
Gentile lettrice, tra tante segnalazioni di disguidi e disservizi è d’obbligo segnalare stavolta il servizio che funziona, un po’ come «fa notizia» l’uomo che morde il cane e non viceversa. Preso atto dell’avvenuta consegna della lettera, mi permetto una considerazione a latere sulla centralità del «fattore umano» in un contesto ipertecnologico e sempre più spersonalizzato (si pensi ai risponditori automatici di certi call center, con cui è di fatto impossibile interloquire se non via tasti...). Ora non rimpiango certo i «bei tempi andati», perché anche allora, a ogni livello, si aveva a che fare con problemi, diversi e di non poco conto. Tecnologie e automazione hanno di sicuro migliorato la vita di tutti. Il nodo oggi è riuscire a salvaguardare però un margine di relazione a misura di persona che consenta quello «scarto» in positivo, quando necessario, per superare un ostacolo o un imprevisto non contemplati dalle macchine (può succedere). E se c’è di mezzo il fattore umano, sono allora le persone a contare davvero. E quindi anche da ringraziare per averci ricordato questo «particolare». (g.c.)

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