Grazie Alessandro, maestro di vita prima che di scuola

Lettere al direttore
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Dal primo settembre il maestro Alessandro è andato in pensione.

Maestro Alessandro è il modo in cui molte bambine e bambini lo hanno chiamato nelle scuole dell’infanzia e primarie in cui ha insegnato, una tra tutte la sua adorata Serle.

Il modo in cui si rivolgevano a lui gli adulti di origine straniera che frequentavano il Cpia e grazie a lui hanno appreso l’italiano, ma soprattutto si sono sentiti accolti e valorizzati. Dottor Sacchella lo hanno chiamato e continueranno a farlo i molti insegnanti che ha guidato nei corsi di formazione negli Istituti lombardi e non solo, nelle scuole salesiane, per l’Invalsi e... non da ultima l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia dove il dottor Sacchella è stato per molti anni tutor di tirocinio per la facoltà di Scienze della Formazione Primaria e ancora oggi è responsabile dei Laboratori. Guida sicura per molti futuri insegnanti; le sue parole sono state ascoltate e lette da docenti che come lui credono nella scuola, nel suo valore educativo e formativo. Le sue competenze riconosciute e indiscusse non potevano non continuare ad alimentare il mondo scolastico, ed è così che il maestro Alessandro è andato in pensione come docente di scuola primaria, ma continuerà ad insegnare come docente a contratto presso la facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

A lui l’augurio per la meritata pensione e per la nuova avventura che lo atten

de

.
Una maestra

C

ara maestra,

per un istante ci siamo ritrovati tra i banchi di scuola, di quelli vecchi, che avevano ancora il foro per il calamaio in alto a destra, e noi con il grembiule nero, colletto bianco e fiocco azzurro e i calzoni corti, che fino agli anni Settanta i bambini li vestivano così, senza distinguo di censo e classe. Il maestro Alessandro è stato di certo uno di quegli scolari e prendendosi cura delle generazioni successive ha tessuto in trama ed ordito un filo che tutti accomuna e mai cambia: quello della passione per l’insegnamento, dell’impegno affinché i ragazzi e le ragazze d’ogni luogo ed epoca diventino adulti maturi, consapevoli, preparati. Esseri umani, insomma. Grazie anche da parte nostra. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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