Gioventù bruciata. Servirebbe severità e dura disciplina
Riguardo l’educazione dei giovani di oggi: è totalmente cambiata. I risultati si vedono ogni giorno, con bullismo, vandalismo, mancanza di rispetto verso i genitori... Secondo me sarebbe utile riprendere un po’ dal passato. Ricordo sempre quando frequentai asilo e scuole elementari in un istituto di suore. Avevano metodi rigidi e severi. Hanno lasciato un esempio indelebile di educazione. Non dico di arrivare oggi a quei livelli molto duri, però per come si comportano i giovani di oggi, sarebbe utile adottare certe discipline. Oggi si sono persi molti valori e c’è mancanza di rispetto e violenza pur di ottenere quello che si vuole. Credo che andando avanti così si rischia di non avere un bel futuro.
Daniele TaglianiCaro Daniele, ci perdoni se dissentiamo. Tranne che per una frase: «Sarebbe utile riprendere un po’ dal passato». La sua è infatti un’analisi che prende una macchia ed estende lo sporco a tutto. Vandalismi, bullismo, mancanza di rispetto esistono sì, ma è l’albero che cade, non la foresta che cresce. Al contrario, la generazione dei giovani d’oggi, al pari di quelle che l’hanno preceduta, porta con sé gli inciampi del nostro tempo ma pure gli slanci, i desideri, le visioni. Ciò che è da riprendere rispetto al passato non è dunque la durezza, bensì l’attenzione, la premura e la fiducia verso le nuove generazioni. Una tensione educativa che Brescia, ha sempre avuto come vocazione. Ne siamo stati testimoni anche ieri l’altro, nella serata in ricordo del notaio Giuseppe Camadini, che su questo tema era particolarmente sensibile. Per aiutare i giovani, per spronarli a prendere decisioni, egli era solito rilanciare una frase del cardinal Martini: «Rischiare è vivere e vivere è rischiare». Il «bel futuro» che lei auspica parte da lì, da quello che è insieme un monito e un invito. (g. bar.)
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