Gandolfini merita serietà e rispetto
Condivido la lettera pubblicata venerdì 23 giugno dal titolo «Quel silenzio dopo gli insulti di V. Luxuria». Il dott. prof. Massimo Gandolfini merita serietà e rispetto dal punto di vista professionale, etico e umano. Ho partecipato ai suoi interventi e non ha mai «etichettato alcuno». Chi si sente in torto aggredisce sempre l’innocente. La storia di Gesù Cristo fa testo. Le parole di V. Luxuria non sono altro che la risposta alla voce della coscienza che ricorda ad ognuno di noi la verità di sé stessi, anche se vogliamo farla zittire. E così ci autodenunciamo come fece il burattino Pinocchio che colpì il Grillo Parlante per non sentirlo. Dal titolo della lettera si evince la gravità del silenzio da parte di chi ascoltava. Un pubblico che non sa difendere la democrazia ottenuta con il sacrificio dei «nostri padri fondatori», favorisce l’avanzata dell’assolutismo del «pensiero unico» che ci trasforma in tanti «robot» senza cuore, senza cervello, indifferente a tutto, pur di sopravvivere, pensando ai fatti propri. Ma se il «sonno ipnotico» si allarga a macchia d’olio è colpa nostra. Dobbiamo lottare perché l’esercizio della libertà possa continuare e non sia appannaggio di lobby che vogliono detenere il diritto assoluto per soffocare la libertà degli altri. Non dimentichiamoci che i famigerati «lager» hanno potuto esistere grazie ad un «silenzio stolto e politico che non vuole svelarsi e un silenzio compiacente e beffardo». Non impariamo proprio nulla dalla storia? Siamo sempre noi che con le nostre velleità di potenza impediamo il vero dialogo per vincere insieme a favore dell’uomo.
// Flora BrescianiBrescia
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