Furto d’identità. Lo Stato protegga chi è più fragile

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Ho letto la notizia che un ex professore di informatica di Castelfranco, attualmente in pensione, è stato in questi mesi derubato della sua identità Spid. In seguito al furto dei suoi dati personali, i truffatori hanno acceso un prestito a suo nome per 50mila euro, pappandosi il capitale e lasciandogli il debito rateizzato con un quinto della sua pensione. Viviamo tempi nei quali i pensionati (e non) ricevono direttamente o indirettamente parecchie pressioni per attivare lo Spid (da parte di Enti e Amministrazioni pubbliche in particolare), con tutti i rischi che questa forma di identificazione comporta. Pur riconoscendone la validità e le potenzialità, l’adesione a questo strumento identificativo incontra non poche resistenze e perplessità, perché, ad esempio, suscita timore il fatto che ad essere stato gabbato sia stato proprio l’ex informatico (che di queste cose se ne dovrebbe intendere), e chissà allora quali maggiori pericoli corrono le persone fragili (informaticamente parlando). D’altronde, a non disporre dello Spid, significa avere una operatività più limitata, con la rinuncia a tanti servizi, ad esempio, per un pensionato o iscritto all’Ente, non avere più accesso diretto alla sua posizione presso l’Inps, al Fascicolo Sanitario e a tante altre belle cose. Penso che, a questo punto, per dare maggiore fiducia agli utenti, occorra uno sforzo da parte di chi ha introdotto questa innovazione per inibire in maniera ermetica qualsiasi tentativo di clonazione e duplicazione dello Spid e conseguenti utilizzi fraudolenti. Attendiamo con fiducia che queste problematiche siano presto affrontate e risolte da chi di dovere.

Daniela Farina

Cara Daniela, non ce ne abbia se, invece di benzina, sul fuoco gettiamo acqua. Tanta acqua. Non perché truffe o imbrogli non esistano: ce ne sono eccome, oggi come ieri, adeguandosi al cambiamento dei tempi. La tecnologia digitale, essendosi espansa in ogni ambito di vita, presta il fianco ai malintenzionati in agguato, ma non più di quando esistevano soltanto contanti. Anzi, mentre le banconote una volta sparite difficilmente tornavano indietro, adesso truffe o furti telematici, se scoperti velocemente, consentono di recuperare il credito perso, risalendo la traccia che inevitabilmente lasciano. Ciò non toglie che la pubblica amministrazione debba fare di tutto affinché i servizi che offre siano sicuri, ma se proprio dobbiamo sollevare un problema, esso consiste nella difficoltà di utilizzo per la popolazione più anziana. E qui sta il nodo gordiano: offrire un servizio che, per un verso, sia facile da usare e, per l’altro, si dimostri super sicuro. Due caratteristiche indispensabili, ma in antitesi l’una con l’altra quando dai buoni propositi si passa ai fatti. (g. bar.)

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