Film per sordi, fatto il primo passo ma non fermiamoci

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Leggo sul GdB una lettera in cui si ringrazia la Multisala Oz per avere attivato il servizio di sottotitoli nella programmazione. Avendo io stessa un paio di mesi fa scritto al medesimo cinema per sollevare la questione, senza averne ottenuto risposta, incuriosita mi informo e scopro che effettivamente è così. La cosa mi interessa molto perché sono una donna sorda e come tale impossibilitata a seguire dialoghi privi di sottotitoli. Questa iniziativa seppur positiva è tuttavia solo un minimo punto di partenza che non risolve affatto i problemi delle barriere sensoriali: la programmazione infatti non è prevista su tutti i film, per tutte le proiezioni, ma solo una volta a settimana su un film per volta e coi dialoghi non doppiati. Benissimo, è una prima pietra, ma io come faccio ad andare al cinema con mio figlio di 7 anni che non è in grado né di leggere i sottotitoli (anche un adulto non avvezzo è in difficoltà) né di seguire un film in inglese o francese o tedesco? Come faccio ad andare al cinema con un amico qualunque che non conosce l’inglese, che ha difficoltà a leggere i sottotitoli, per età avanzata o per dislessia? Io vorrei essere libera come tutti i normoudenti di decidere anche all’ultimo minuto di andare al cinema, di andare negli orari a me congeniali, di andare con chiunque, di fruire in contemporanea di una proiezione accessibile a me e a chi mi accompagna. Oggi coi supporti tecnologici aggiungere i sottotitoli è una banalità, come ben dimostrano tutti i siti on line che forniscono sottotitoli amatoriali che possono essere aggiunti anche da un profano a un file video. All’estero è normale abbattere le barriere che impediscono a chi abbia una disabilità, sia essa di deambulazione che sensoriale, di fruire agevolmente di tutto ciò che è fruibile per i normodotati. L’Italia al solito è il fanalino di coda, e sarebbe bello che ci fossero singole realtà che invece si prodigano a espandere il loro pubblico, ricevendone in cambio un aumento di fatturato visto che il bacino di utenza si amplierebbe di conseguenza. Spero quindi che con questa lettera aperta i gestori dei cinema bresciani valutino concretamente di attivarsi in tal senso, dotando di sottotitoli tutte le proiezioni, non una a settimana, non in orario scomodo a molti, non solo per film in lingua originale.

// Francesca Feroldi

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