Farhan, un attivista che il Marocco vuol metter a tacere

Lettere al direttore
AA
Vi ringraziamo per l’articolo pubblicato sul vostro giornale sull’attivista e giornalista Driss Farhan, di cui il Marocco chiede l’estradizione con accuse assolutamente inventate di migrazione clandestina. Ribadiamo che il caso di Farhan è politico, in quanto i membri della cerchia reale e i vertici della polizia e dei servizi segreti sono implicati nel cosiddetto dossier Pablo Escobar. Questo gruppo ha fatto pressione sui giornalisti marocchini affinché pubblicassero solo la versione ufficiale e ha messo in carcere due attivisti, Mohamed Daghai e Reda Toujni, perché insistevano sul fatto che i veri colpevoli non erano stati arrestati perché ricoprono alte cariche nello Stato, riferendosi a uno dei consiglieri del re. Se Driss Farhan verrà estradato dalle autorità marocchine, sarà condannato a molti anni di carcere e potrebbe essere ucciso in prigione. La stessa sorte occorsa a un medico militare di nome Mourad Saghir, che ha denunciato gravi episodi di corruzione nello Stat, pubblicando su YouTube. All’inizio di novembre è apparso in un filmato in cui confermava che i servizi segreti stavano facendo irruzione nella sua casa. È stato l’ultimo video. Tre settimane dopo, l’ospedale di Tangeri ha rilasciato una dichiarazione che conferma la morte di Mourad Saghir. Il comunicato diceva che Mourad Saghir era morto tre settimane fa e che era stato identificato solo tre settimane dopo. Mourad Saghir era un agente conosciuto da tutti i marocchini, le sue impronte digitali sono in possesso della polizia e oggi chiunque può essere identificato in pochi minuti grazie alle sue impronte. Negli ultimi dieci anni il regime marocchino ha eliminato il giornalismo libero e indipendente in Marocco ed esercita forti pressioni per mettere a tacere i giornalisti all’estero. Il Parlamento europeo ha votato nel gennaio 2023 un comunicato storico che denuncia l’oppressione dei giornalisti in Marocco. Il regime vuole arrestare Farhan per mettere a tacere una voce che ha denunciato il traffico di cocaina dal Marocco all’Europa; scoprire chi gli ha fatto trapelare documenti riservati; conoscere il numero di giornalisti e attivisti che collaborano con lui in modo segreto.
Amici di Driss Farhan
C
arissimi,
il vostro appello fa seguito a un articolo di ieri, in cui si dava conto dell’arresto da parte delle autorità italiane di Driss Farhan. Una vicenda che seguiamo anche oggi in cronaca con attenzione (a pagina 10), ma i cui contorni - lo ammettiamo - sono per noi assai sfuggenti. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui vi diamo spazio, poiché ci ricorda che ogni questione complessa non può essere liquidata in quattro e quattr’otto, limitandosi al sentito dire o a vaghi principi generali, che possono fare da bussola per orientarsi, mai da mappa per capire e trarre conclusioni serie.
Ecco perché da parte nostra l’unico modo che conosciamo per dare un contributo o aiuto a voi e ai lettori è promettere di affidare a un esperto il compito di raccontarci in somma sintesi ciò che accade realmente in Marocco. Partendo dal vaglio delle vostre considerazioni, ma altresì spiegandoci che momento vive quel Paese, quali sono i rischi che corre, le problematiche che affronta, i pro e contro di un regime.
N
ei prossimi giorni, dunque, chi è curioso di conoscere sempre di più, di non limitarsi ai confini provinciali, tenga d’occhio le prime pagine del Giornale, quelle che si occupano di politica interna, ma anche di Esteri. (g. bar.
)
Amici di Driss Farhan
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arissimi,
il vostro appello fa seguito a un articolo di ieri, in cui si dava conto dell’arresto da parte delle autorità italiane di Driss Farhan. Una vicenda che seguiamo anche oggi in cronaca con attenzione (a pagina 10), ma i cui contorni - lo ammettiamo - sono per noi assai sfuggenti. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui vi diamo spazio, poiché ci ricorda che ogni questione complessa non può essere liquidata in quattro e quattr’otto, limitandosi al sentito dire o a vaghi principi generali, che possono fare da bussola per orientarsi, mai da mappa per capire e trarre conclusioni serie.
Ecco perché da parte nostra l’unico modo che conosciamo per dare un contributo o aiuto a voi e ai lettori è promettere di affidare a un esperto il compito di raccontarci in somma sintesi ciò che accade realmente in Marocco. Partendo dal vaglio delle vostre considerazioni, ma altresì spiegandoci che momento vive quel Paese, quali sono i rischi che corre, le problematiche che affronta, i pro e contro di un regime.
N
ei prossimi giorni, dunque, chi è curioso di conoscere sempre di più, di non limitarsi ai confini provinciali, tenga d’occhio le prime pagine del Giornale, quelle che si occupano di politica interna, ma anche di Esteri. (g. bar.
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