Escursione al lago della Vacca
AA
Vorrei proporre ai lettori una escursione al lago della Vacca. Punto di partenza è la Malga Cadino dalla Banca che si trova per chi risale da: Brescia (via Maniva) un Km a destra dopo Passo Croce Domini, da Breno (Bazena) un Km dopo il passo e Via Bagolino (Gaver)un Km prima del passo. Alla malga si parcheggia facilmente e su comoda carrareccia si risale con ampio respiro la valle Cadino e, in un’oretta si arriva alla Corna Bianca (piccolo parcheggio per chi vuol salire in auto - solo un paio di brevi tratti dissestati). Un paletto segnaletico indicherà la giusta direzione, (a sinistra in 45’ si raggiungerà il Passo dell’Asinina). Il sentiero, inizialmente con masselli di pietra, in breve, con lieve pendenza raggiungerà le propaggini delle Creste di Laione, dove si abbandonerà il vecchio sentiero che ripidamente con stretti tornanti portava in quota, per proseguire diritti su nuovo tracciato completamente lastricato come le vecchie strade militari. Sulla sinistra è apprezzabile la visuale sulla valle con le Malghe di Casinetto della Banca, Casinetto dei Dossi, Casinetto di Cima e i due occhi azzurri dei laghetti di Moie e Nero, il tutto racchiusi (da sinistra) dai monti Dosso dell’Asino, Cadino, Frerone, la dorsale con la «Vacca» stilizzata da un grosso masso (già visibile da lontano) e le Creste di Laione. Si arriva comodamente in un’oretta a congiungersi con il sentiero risalente sulla sinistra dalla Bazena; si gira sulla destra e in pochi minuti pianeggianti si arriva al passo, dove, davanti si erge imponente e maestoso il Corno del Blumone. Prima di scendere è doveroso scattare alcune foto sulla «vacca» che docilmente si presta a essere cavalcata. Per scendere è preferibile seguire il sentiero di sinistra in quanto ci permetterà di godere scorci panoramici sull’ampia conca con al centro l’argento lago; si scende fino alla base della diga e risalendo per brevissimo tratto si raggiunge la casa del custode della diga(già sede comando militare della Prima guerra mondiale e precedente rifugio «Gabriele Rosa» da dove parte il sentiero n. 1 dell’alta via dell’Adamello)e a seguire il recente rifugio Tita Secchi dotato di ogni comodità, sotto il vigile e severo sguardo del Corno Blumone(in totale 2,30 senza affanno). Per la gita di un giorno, chi ha buona gamba e voglia, in tre orette (andata e ritorno) può raggiungere la vetta del panoramicissimo Corno del Blumone (Mt. 2.843); fino al Passo, nessuna difficoltà, poi risalendo, la prima e ultima parte per escursionisti esperti. Sempre dal Passo(35’) girando sulla sinistra si raggiunge il Passo di Laione e girando sulla sinistra seguendo la dorsale fino a Cima Galliner, si potranno osservare dei ruderi, appostamenti e trincee della Prima guerra (retrovie della seconda linea difensiva). Per il ritorno si risale ancora al Passo della Vacca, ultimo sguardo al Lago, Blumone, Bruffione e in fondo (Sud/Est) anche il lago di Garda, si tralascia il vecchio sentiero che scende sulla sinistra per proseguire dritti fino al bivio della risalita per procedere diritti sul sentiero che condurrà alla Bazena. Comodo e pianeggiante sentiero che aggirerà tutta la valle Cadino sotto le pendici del Monte Frerone; a metà tragitto, sulla destra parte un sentiero che raggiungendo il Passo Frerone, scenderà in Val Paghera (Valle Camonica) e proseguendo si arriverà al Passo Terre Fredde (breve strappetto). Se si è fortunati, si possono vedere le marmotte che dopo il caratteristico sibilo, si rifugiano nella tana. Dal passo Terre Fredde si apre l’ampia Valle Bona; scendendo, dopo breve tratto, sulla destra parte il sentiero che porta alla sommità del M. Frerone (Mt. 2.673). Si prosegue sempre su sentiero pianeggiante sulle pendici del Monte Cadino fino a raggiungere il Passo dell’Asinina dove si gira a sinistra su dosso erboso (dritti si andrà in Bazena) dove è posto un pannello segnaletico che indicherà la nostra posizione e dettagliatamente tutto quanto ci circonda. Ora si scende nell’amena Valle Cadino, incontrando ancora le marmotte, fino al Casinetto dei Dossi dove, invece di proseguire diritti verso la Corna Bianca, gireremo sulla destra perché è più piacevole seguire un verdeggiante e pianeggiante tratturo fino a una pozza dove in seguito decisamente si abbasserà gradualmente fino a raggiungere il parcheggio (circa 3 ore senza fretta). Si consiglia a chi vuol godere tutto con calma (dagli innumerevoli fiori, alle malghe, alle pozze, ai panorami, escursione sul Blumone e Frerone), di effettuare la gita in due giorni con pernottamento al Rifugio Tita Secchi. // Bruno Taglietti Bovezzo
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