Ecco cosa voleva dire fare il «maggengo»
Maggio, mese delle rose (e del maggengo). Cosa siano le rose lo sappiamo, immagino, tutti. Sono un fiore non difficile da coltivare e che ha tante declinazioni: può generare siepi, essere coltivato ad alberello, fiancheggiare vialetti. Il profumo è intenso e caratteristico, difficile non accorgersene. Il maggengo, una volta, in campagna, copriva invece ogni altro odore e profumo. I campi di erba tagliata ad essiccare avevano un odore così intenso che per settimane, quelle di maggio appunto, saturava tutto l’ambiente circostante. Si poteva camminare o andare in bicicletta per ore e si era circondati da questo profumo caratteristico di quella pratica colturale: fare il fieno per l’inverno. La fienagione di «maggengo» era quella più importante per quantità e qualità, rispetto alle altre due fienagioni successive. Rappresentava circa la metà di tutto il fieno che «veniva messo in cascina» in vista dell’inverno. «Fare il maggengo» era la prima operazione culturale importante dell’anno. Ad esso sarebbe poi seguita la trebbiatura del grano in luglio e la raccolta del mais in settembre-ottobre. Ognuna di queste operazioni aveva il proprio profumo e il proprio odore, ben conosciuto e identificato da adulti e bambini. Oggi non solo i bambini, ma la maggior parte degli adulti non sono in grado di riconoscere, per quanto deboli, questi profumi. Anzi, al contrario, si cerca di star lontani dalla campagna, le allergie la fanno da padrone, perdendo così conoscenza e sapere antico. Ma siamo sicuri che questa esplosione di allergie non rappresenta disturbi psicosomatici di una civiltà che ha rifiutato il suo passato e non più alcun rispetto per esso? Nei miei cinque anni di scuola elementare in campagna, si viveva sommersi da pollini, fieno, peli di animali, eppure non ricordo bambini tristi afflitti da allergie. Siamo geneticamente modificati nel giro di una generazione? I bambini d’oggi non andrebbero educati all’uso dell’olfatto e al riconoscimento e conoscenza degli odori e profumi antichi? Anche questa sarebbe storia e in un consesso civile la storia degli odori andrebbe studiata e insegnata.
// Ludovico GuarneriGhedi
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