Ecco come vorrei la Pasqua: che apra le menti e i cuori

AA

Vorrei una Pasqua, ricca di umanità e piena di luce nelle persone, dove quando tutti guardano il cielo azzurro, possano vedere e ammirare le stelle. Vorrei una Pasqua, piena di gioia dove possiamo godere, delle infinite bellezze di nostra madre terra, che è un giardino meraviglioso e la nostra casa comune, con amore da salvaguardare e rispettare. Vorrei una Pasqua, nelle persone prevalga un’etica morale e le risorse non vengano sprecate in armamenti, ma vengano spese nel sociale, nella cultura, nell’assistenza agli anziani, nella costruzione di asili nido. Vorrei una Pasqua creativa dove si prende sul serio l’impegno di investire nella sanità e per la vita, progettare bene, per avere medici e infermieri e attrezzature per far funzionare al meglio i servizi. Vorrei una Pasqua dove si programma un modello di convivenza, civile, economica e sociale, con intelligenza abolire la guerra e aiutare le persone più deboli, chi muore di fame portare da mangiare. Vorrei una Pasqua che faccia aprire i nostri orizzonti, per investire le risorse nelle giovani coppie, per favorire dentro un loro progetto, scelte di generare figli e garantirsi un futuro gioioso e sereno. Questa Pasqua deve essere di impegno, di responsabilità e di coraggio per tutti cittadini, per far che in ogni persona, si apra la mente e il cuore e sappia tirare fuori il meglio di se stesso. Diciamo ai potenti del mondo, che la dignità di ogni persona non va calpestata ma va rispettata, impegniamoci tutti in occasione della Pasqua perché prevalga il bene, il dialogo la collaborazione. Festeggiamo questa bella festa, prendiamo l’impegno di raggiungere l’obiettivo che sia ogni giorno Pasqua. Una Pasqua di solidarietà, di amicizia, di fratellanza, di amore per la vita, di un futuro più giusto e di pace per tutti i cittadini del mondo.

// Francesco Lena Gentile amico, è una Pasqua quella odierna nella quale il raggio di vita irradiato per sua natura dalla celebrazione della Resurrezione, deve con fatica confrontarsi con le tenebre di una guerra che, come è stato scritto, in realtà è addirittura triplice per le sue implicazioni: «contro la vita umana, contro la madre terra e contro il futuro comune». La sfida più stimolante e al tempo stesso più urgente che l’umanità deve affrontare oggi, non è solo far tacere le armi al più presto in Ucraina e nelle altre decine di conflitti in corso oggi sul pianeta, ma - come sosteneva il fondatore di Emergency, Gino Strada - provare a pensare un mondo senza guerre. Ed è proprio questo il passaggio (e la Pasqua ebraica, che quest’anno coincide con la nostra, è proprio la celebrazione del Pesach, il Passaggio) verso cui dovrebbe orientarci l’annuncio di vita che pervade la festività odierna. E in questo senso va il mio augurio di buona Pasqua a tutti i lettori del GdB.(g.c.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato