EasyPark, lo sconto «difficile» e la città smart

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Venerdì 20 aprile ho letto un articolo che racconta i positivi passi avanti fatti per la gestione dei parchimetri di Brescia Mobilità con l’inserimento delle colonnine che permettono il pagamento con carte e bancomat e la copertura con le App di EasyPark e presto di Poste Italiane. Vorrei raccontarLe a proposito la mia esperienza. Come molte persone della mia età utilizzo volentieri la tecnologia in tutti i casi in cui può rendere più semplice la vita e trovo comodo non dovermi preoccupare di prendere una multa perché non avevo con me un adeguato numero di monetine per pagare il parcheggio. Non vado spesso in città in auto, ma nel corso del 2017 ho utilizzato l’App di EasyPark, usufruendo anche della convenzione con Brescia Mobilità che permetteva ai residenti nel comune di pagare il 50% del prezzo dei parcheggi (come con la Park City Card). Con mia sorpresa a partire dal 2018 l’utilizzo del codice «1» aggiunto al numero della zona di parcheggio (12020 invece di 2020) non mi ha più permesso di pagare il prezzo scontato riservato ai residenti. Ho chiesto spiegazioni a Brescia Mobilità e ad a EasyPark e dopo qualche settimana di «rimpalli» mi hanno contattato da EasyPark, prima per chiedermi un documento che attestasse la residenza a Brescia, poi per confermarmi di dover attendere l’autorizzazione di Brescia Mobilità ed infine per dirmi che per ottenere lo sconto previsto per i residenti avrei dovuto pagare l’abbonamento annuale al servizio, affermando che questi sono gli accordi con Brescia Mobilità. La questione non è il prezzo del servizio, ma l’assenza di chiarezza e di correttezza. Brescia Mobilità pubblica sul suo sito un link ad un documento, replicato sul sito EasyPark, che illustra il costo del servizio EasyPark anche per le zone con il codice per il pagamento convenzionato «park city card» (12034, 12030, 12023, 12022, 12020): da 19 a 39 centesimi a seconda della zona,Easypark, però, cerca goffamente di tutelare il proprio profitto facendo raccontare dai propri operatori dell’assistenza clienti che la convenzione vale solo per chi stipula un abbonamento, operazione che oltre ad essere goffa sembra quasi configurare un illecito. Trovo increscioso che Brescia Mobilità, nonostante sia stata chiamata in causa più volte, non abbia fatto nulla per tutelare l’interesse dei propri clienti; evidentemente, la strategia win-win non è tra cittadino e gestore, ma tra i due partners: nel maggior profitto di Easypark c’è anche quello di Brescia Mobilità?! Credo che se Brescia vuole diventare Smart-City non possa farlo con partners che non sanno gestire con un minimo di correttezza il rapporto con clienti ed utenti. Penso che chi gestisce i servizi per i cittadini debba avviare un serio processo di evoluzione in smart-city, comprendendo che «smart» (intelligente, brillante, veloce, astuto...) deve essere attributo degli amministratori, delle loro scelte e, soprattutto, della loro capacità di portare avanti nel tempo i programmi, senza dimenticarli dopo il primo spot perché non è la tecnologia in sé ad essere smart: l’innovazione sta nell’uso intelligente dei servizi che la tecnologia consente alle persone.

// Carlo Comincini
Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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