Disservizi e disagi per gli studenti sui treni: chi paga?

Sono il papà di due studenti adolescenti, uno dei quali da un paio di anni frequenta il Liceo Golgi a Breno. Ora, mi rivolgo a voi per esternare un malumore che da settembre dell’anno scorso, settimanalmente riesce a cariarmi le giornate di padre, marito, lavoratore e uomo. Al giorno d’oggi il mondo ci chiede di essere padri presenti, più moderni ed incisivi nella vita dei figli, lasciando loro i giusti spazi per crescere secondo le loro aspettative ed ambizioni. Alla stessa stregua dobbiamo dare loro l’educazione e il rispetto delle cose proprie, altrui e comuni. Un rispetto che si esige per contrastare l’onda sempre più crescente delle malefatte di baby gang che sembrano sempre più comandare lo spazio pubblico e le piattaforme social. Così come è un dovere per me consegnare l’opportunità di studiare a mio figlio, di pari passo gli insegno che ad altre latitudini questo diritto non è affatto scontato. Ma questa volta non è la scuola la causa dei mali, anzi mi complimento con l’Istituto di mio figlio che fa di tutto per garantire orari pieni e istruzione valida. La mia lamentela nasce dai servizi che non sono garantiti per questi studenti. Nello specifico da due anni a questa parte (per quello che sto vivendo io) il trasporto ferroviario nella tratta Brescia-Edolo è davvero fatiscente. E non si tratta dei nuovi treni iper-moderni e della ristrutturazione della linea, parlo dei continui disagi dovuti a scioperi, ritardi e disfunzioni continue ed inaccettabili. Tutte le settimane i nostri figli escono di casa e se ne stanno in giro perché mancano i treni, e a scanso delle nuove App super prestazionali, la comunicazione avviene in stazione con i pannelli che annunciano ritardi che da dieci minuti passano alle due ore e alla soppressione della corsa. Ma chi ci risarcisce della mancanza al diritto dell’istruzione?? I signori di Trenord, Ferrovie dello Stato eccetera? Palesemente non importa loro se un giovane raggiunge o meno la scuola, se un genitore paga o meno e fatica per concedere questo diritto sacro santo.
AndreaCaro Andrea, comprendiamo lo sconforto, così come le incombenze che ricadono sulle sue spalle di «padre, marito, lavoratore e uomo». Proprio per questo, seduti idealmente accanto a lei su una delle panchine in vana attesa del treno, da genitore a genitore, le diciamo di non farsene troppo cruccio. I nostri figli crescono anche così, facendo i conti con disservizi, ingiustizie e frustrazioni. Ciò non concede manleva ai responsabili di ritardi e cancellazioni, tutt’altro: fare in modo che ne rispondano e che in qualche modo rimedino è compito nostro prioritario. Sapendo però che le giovani generazioni si irrobustiscono proprio quando non si riesce a tenerle come vorremmo: al riparo. (g. bar.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
