Disavventure di un pescatore «no kill»

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Sono sempre il pescatore dilettante che pesca nei fiumi e nei laghi di montagna.
Anche quest'anno ho potuto vedere veramente di tutto, ovviamente in senso negativo, durante le mie battute di pesca.
Partiamo dal mese di maggio; ero sul fiume Mella in località Tavernole, il fiume era alto perché quel giorno pioveva molto, ho visto una signora buttarvi, direttamente dalla finestra di casa, tre sacchi dello sporco. Ho sgridato la signora, e poi ho segnalato la vicenda alle autorità giudiziarie. Nel mese di giugno ero sul fiume Chiese, in località Nozza; sono arrivato sul posto e ho visto due pescatori, avvicinandomi per pescare mi accorgo che stavano utilizzando i bigattini, più comunemente chiamati cagnotti. Dico loro che è vietato pescare con questi ultimi, e loro mi rispondono molto male, con insulti e parole; uno di loro mi voleva aggredire, ma prontamente sono scappato. Ho avvisato i carabinieri che mi hanno subito raggiunto ma dei signori bracconieri neppure l'ombra.
Nei due successivi sabati li ho rivisti, ma come si accorgevano di me, scappavano insultandomi. Nella settimana ho segnalato la vicenda alle guardie provinciali ed il sabato si sono recate sul fiume ma i bracconieri si erano ormai dileguati. I guai non sono ancora finiti, per me e per la mia grande passione della pesca. Nel mese di luglio, una domenica mattina, mi reco nel fiume Chiese, in località Vestone. Un signore mi ha gettato dalla finestra dei petardi, vedendolo gli chiedo cosa sta facendo, lui mi insulta e mi urla che non devo pescare lì perché rilascio il pesce, praticando il no-kill. Lo ignoro e me ne vado. Nel mese di settembre sempre in questo tratto di fiume, il signore dei petardi si fa di nuovo vedere. Ordina ad un bambino, che presumo fosse il figlio, di giocare con il cane vicino a me, tirando sassi nell'acqua in mia direzione. Gli ha detto di smettere perché spaventava i pesci, lui a quel punto se ne è andato, ed io pure… oramai… Domenica 18 settembre mi sono recato sul fiume Oglio a Darfo, il giorno dell'apertura della caccia. Mentre pescavo ho sentito due spari, dopo qualche minuto vedo galleggiare nell'acqua morto un airone.
Sabato 1 ottobre, precedente alla chiusura della pesca, cosa trovo vicino al fiume? Due reti per catturare gli uccellini messe da bracconieri. Prontamente chiamo la Polizia provinciale che intervenendo trova oltre alle reti numerosi archetti. Sì questo è quello che mi è successo e che ho visto quest'anno. Ora la pesca sul fiume è chiusa. Spero e mi auguro che il 2012 sarà migliore in tutti i sensi.
Ringrazio i carabinieri e le guardie provinciali per avere sempre risposto prontamente alle mie chiamate, e lei Direttore per la sensibilità sempre dimostrata verso il rispetto della civiltà e del buon vivere.
Ivan Belleri
Molinetto di Mazzano

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