Diamo lo spazio che merita alla banda in città

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Sono un genitore di un giovane che è stato allievo della Scuola popolare di musica della «Isidoro Capitanio» e che da un paio d’anni è strumentista della compagine bandistica cittadina, una realtà storica di grande valore formativo, che da sempre contribuisce in modo significativo alla crescita culturale e musicale della nostra città e rappresenta un punto di riferimento per moltissimi ragazzi e famiglie. Conosco da vicino la Banda cittadina di Brescia perché io stesso ho avuto l’onore di farne parte, oltre 30 anni fa, per circa 15 anni e proprio per questo, purtroppo, non posso non esprimere la mia preoccupazione per le gravi condizioni in cui attualmente versa la sua sede. L’immobile evidenzia da tempo numerose criticità: spazi inadeguati, segni evidenti di degrado e una generale mancanza di manutenzione che penalizza non solo chi la frequenta per motivi artistici o di studio, ma anche chi vi lavora con passione e professionalità. A fronte di questa situazione, colpisce ancor di più constatare come altri Comuni della provincia, come Leno e Salò, abbiano proprio in questi giorni annunciato investimenti importanti per riqualificare o costruire nuove sedi per le loro bande. Un segnale forte di attenzione e valorizzazione verso un patrimonio culturale che, anche a Brescia, avrebbe tutto il diritto di essere riconosciuto e sostenuto. Mi chiedo: perché non si interviene? Perché una realtà tanto meritoria, che educa, coinvolge e arricchisce la vita cittadina, non può essere messa in condizione di avere una sede funzionale e dignitosa? Credo sia auspicabile un intervento dell’Amministrazione comunale - è un dovere della cittadinanza tutta - garantire alla Banda cittadina di Brescia non solo il riconoscimento che merita, ma anche condizioni adeguate per continuare la sua preziosa attività. Restituirle una sede decorosa sarebbe un atto doveroso di rispetto per un’istituzione che da oltre due secoli forma musicisti, racconta la città attraverso la musica e accompagna i momenti più importanti della vita civica.

Lorenzo

Caro Lorenzo, una sede decorosa è importante - uniamo al suo appello il nostro, affinché venga messa disposizione - ma assai più conta la passione di suo figlio e dei giovani come lui, destinati a raccogliere un’eredità e a rinnovarla. La compagine bandistica non si riduce infatti a luoghi o a spartiti e neppure agli strumenti, bensì ha forma e sostanza nelle persone. E sapere che ci sono ragazzi e ragazze anche in città, oltre che nei paesi della provincia, infatuati dalla musica e disposti a investire tempo ed energie per coltivarne l’esercizio ci rincuora. Non di solo telefono cellulare vive l’uomo. Fiato alle trombe: una buona notizia. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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