Degustazioni al Festival del Franciacorta
Piccole cose, piccole doglianze. Per fortuna. Partecipiamo al Festival Franciacorta in Cantina (18-19 settembre) grazie ad un invito «Passe-partout» gentilmente fornito dal Consorzio per la tutela del Franciacorta. (Grazie ancora). Il coupon recita: «Siamo lieti di invitare la s.v. al Festival Franciacorta in Cantina. Con il presente passe-partout avrà libero accesso alle Cantine con visita e degustazione». Segue la stampa delle Cantine che aderiscono allo speciale evento. Alla Ca' del Bosco (aderente) accettano solo gruppi (paganti) e su prenotazione. Di degustare non se ne parla. Non si passa. Raggiungiamo tre cantine (Ferghettina, Villa Crespia-Muratori, Vigna Dorata) che non riconoscono il Passe-partout, non sanno come comportarsi, ma fanno prevalere il buon senso, l'ospitalità e la cordialità. Si degusta. In pieno temporale, fradici e grondanti, ci presentiamo sulla soglia della cantina Ronco Calino (aderente) alle ore 18.35. La gentile signorina che ci sbarra il passo, dice che l'ultimo tour per la visita è partito alle 18.30. Di degustare solo, senza prenotazione, non se ne parla. Peccato. Pensavo si trattasse di vini, non di treni. E poi: scrivo per dimostrare il nostro disappunto al Consorzio ed alle due Cantine in questione. Nessuna risposta, nessun commento alla scarsa, nulla, informazione relativamente alle caratteristiche del coupon ed alla scortese interpretazione dello stesso. Certo, rispondere non è mica obbligatorio. Però è educazione. Così come l'accoglienza e la cordialità (solitamente tipici del mondo del vino e della Franciacorta), sono aspetti umani che non si possono regolamentare per statuto. Neanche se si vantano ottimi punteggi sulle riviste o sulle guide.
Ezio Melgazzi
Brescia
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