Dal «Fontanì» ai Corni Rossi e al monte Lidivino

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Si parte dai Prati di Caregno posti sopra Magno d’Inzino. Si parcheggia la macchina davanti al ristorante «La Fabbrica» e si procede in direzione N/O sulla strada con l’indicazione «Fontanì della salute», alla Santella si gira a sinistra ed in fondo alla carrareccia si trova il predetto Fontanì. Si gira a sinistra e dopo una salitella si arriva alla Chiesetta degli Alpini (10’). Si prosegue dritti e leggermente in discesa a sinistra, segnavia B/R n. 317-317 bis, dopo un centinaio di metri, si trova paletto segnaletico a sinistra che indica lo scarto deciso a destra con segnavia B/R su un sasso ed albero. Si prosegue per breve tratto e tralasciando la carrareccia che prosegue dritta, si gira di poco a destra su sentiero che proseguirà in direzione sud/ovest con ampio semicerchio. Proseguendo su bella traccia e, con frequenti segnavia, non si potrà più sbagliare. Dopo mezzoretta si arriverà ad un forcellino dove il sentiero prosegue pianeggiante a mezza costa sotto le pendici erbose del M. Lividino. L’ultimo breve tratto, un po’ accidentato, porta ai Corni Rossi (20’). La sosta è d’obbligo per un’ampia panoramica sia sui monti che sulla sottostante media Valtrompia. Ora, affacciandosi a ovest, si trova un vasto pianoro che si estende, da sinistra a destra, dai Corni Rossi, ai Corni del Tu ed al M. Lividino che si affaccia sulle sottostanti valli di Rendena, Colombere e della Lana; sullo sfondo il complesso della Punta Almana con la sottostante valle della Casere con la malga omonima e a sinistra la malga Porchera, poi Croce di Sale, la Corna Frere, Croce di Marone e, sopra la Corna Tiragna, il «Golem». Si procede ora in direzione nord su traccia erbosa fino alla grande Malga Lividino con davanti l’abbeveratoio, breve salitella e, passando da boschetto di faggi, si arriva al Passo del Lividino. Altro sguardo panoramico fronte est e si riparte, tralasciando il sentierino che, passando dalla casina, si inerpica sul crinale. Si prende invece un bel sentiero sulla sinistra che piano piano si alza fino ad una curva a destra con piccola casina e poi si passa in mezzo a una manciata di pini, con alla sinistra in alto, sulla cresta, bel appostamento di caccia. Il sentiero ora punta decisamente a nord e dopo tratto di bosco e breve tratto allo scoperto e, passando sotto le propaggini del monte Bifo, si arriva a al Passo del Sabbione (15’) con paletto segnaletico e dove si girerà a destra con segnavia B/R n. 318. Alzandosi un paio di metri sul crinale, la sosta è più che doverosa per un’ampia panoramica, fronte n/est, da sinistra verso destra partendo dal Muffetto al Maniva, Corna Blacca e M. Alto ed in fondo, dietro il Pizzoccolo, il Monte Baldo, senza tralasciare i vari paesi sottostanti i contrafforti dei monti in primo piano e cioè, M. Ario, Castello della Pena e dell’Asino e le Corna del Savallo; ad ovest invece troneggia il «Golem» con le sottostanti vallate e da sinistra a destra, le cascine del Colonno di Sotto (al termine della V. Lana), Costarica, Stalletti di Sotto e, sul filo dell’orizzonte, gli Stalletti Alti. Si scende quindi in direzione est su sentiero alquanto accidentato e che si snoda tutto sul crinale da percorrere con una certa cautela fino al paletto segnaletico (15’). Scarto deciso sulla destra con ripido e dissetato sentiero ed in circa 20’ si arriva al Fontanì e, quindi poi, al punto di partenza.

// Bruno Taglietti
Bovezzo

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